Villa Guarna reclama l’antica bellezza
Il reportage realizzato da Cult su uno dei luoghi più suggestivi della città oggi abbandonato all'incuria e al degrado
Un tempo splendida residenza nel cuore della città di Reggio Calabria, oggi villa Guarna ha perso tutto dei suoi antichi fasti. A lungo sede di un asilo frequentato da intere generazioni di bambini e bambine, la villa si presenta nel degrado più totale.
Vero e proprio polmone verde nella zona sud della città, la struttura fatiscente, con una vegetazione selvaggia cresciuta intorno alle mura pericolanti, è ricettacolo di rifiuti e topi.
Da qui le lamentele dei cittadini che lo scorso anno hanno presentato una richiesta di intervento al Comune per sollecitare i proprietari alla cura della struttura.
La priorità infatti è che la villa venga quantomeno ripulita.
Proprio in questi giorni, tra l’altro, sulle mura a destra del cancello principale, è apparso un bellissimo disegno parte del progetto “Urban Decay” con cui l’artista reggina Tania Azzar vuole trasformare e rivitalizzare piccoli angoli urbani decadenti attraverso l’arte effimera, dando nuova vita a luoghi dimenticati o trascurati.
La proposta avanzata dai cittadini, tuttavia, è stata giudicata inammissibile dalla giunta comunale perchè la proprietà è privata, appartenente agli eredi Guarna e affidata, pare, alla curatela fallimentare nei cui confronti occorre avviare le azioni di sollecito. Azioni che l’amministrazione aveva promesso di attivare diffidando i proprietari.
La soluzione auspicata, spiega Simona Lanzoni, presidente della comunità patrimoniale della scalinata di via Giudecca e residente della zona, “è quella che l’amministrazione acquisisca l’immobile e lo destini ad un uso sociale”.
Ad oggi, però, nulla è stato fatto e i cittadini continuano a reclamare affinchè la struttura venga messa in sicurezza sotto il profilo igienico sanitario e della pubblica incolumità.
Nel frattempo, sotto gli occhi di tutti e nei ricordi di chi l’ha vissuta, rimane solo il fantasma di un’antica bellezza inghiottita dall’incuria del tempo e dell’uomo che reclama il ritorno al propri originario splendore.
Ecco il reportage realizzato da Marina Crisafi con l’intervento di cittadini e imprenditori della zona (montaggio video Tatiana Cilea) visibile anche sul canale YouTube di Cult: