Tutti pazzi per il Cartoline Club, tempio della condivisione della bellezza

Eventi 6 giorni su 7, con ospiti nazionali e internazionali, una formula unica a Reggio Calabria e in Italia che attira soci e imitatori. Il giornalista musicale Francesco Villari ci racconta com’è nato il "Cartoline Club"

L’atmosfera è accogliente, intima, con le luci soffuse e calde. Un po’ Casablanca, che da un momento all’altro ti aspetti di veder entrare Humphrey Bogart e Ingrid Bergman chiedere “Suonala ancora Sam”. Un po’ frizzante e bohémien, stile Cavern di Liverpool, che ti sembra di sentire ancora i Beatles. Uno di quei luoghi, insomma, dove vai a colpo sicuro e dove – si tratti di un concerto, di uno spettacolo piuttosto che di uno storytelling – il divertimento è assicurato.

Francesco Villari

Seduti l’una di fronte all’altro con in mezzo il bancone del bar e davanti un buon rum per scaldarci perché fuori fa un freddo insolito per Reggio Calabria, Francesco Villari, giornalista musicale e uno dei sette soci fondatori, ci spiega com’è nato il “Cartoline Club”, mentre intorno a noi si prepara l’ennesima serata: campane tibetane e tamburi sciamanici, una sorta di musicoterapia.

I soci fondatori del Cartoline Club

Una promessa da mantenere

Ma partiamo dall’inizio: cos’è Cartoline club e com’è nato?

Tutto parte dal libro di Francesco Villari, “Cartoline Rock” (edizioni Conoscenze), best-seller in classifica per diverso tempo.

“All’epoca, era il 2015, iniziammo a fare un tour di presentazioni del libro. Io non volevo che fosse una presentazione di quelle classiche, con il moderatore, volevo che fosse un pò uno show, in fondo si parlava di rock. E allora io e il maestro Familiari, chitarrista, abbiamo organizzato degli incontri che sono diventati praticamente degli eventi un pò ovunque, in giro per l’Italia” spiega Villari.

“Per promuovere questo tour nacque una pagina Facebook che si chiama, appunto, Cartoline Rock. Finito il giro di presentazioni, abbandonai la pagina perchè non aveva molto senso tenerla in piedi, sennonché una ragazza siciliana che era molto affezionata a questo spazio, un’amante della musica, continuò a pubblicare contenuti portandola avanti, solo per passione. Un giorno, passava per Roma, perchè era diretta a Cuba e volle incontrarmi. Io ancora a quei tempi facevo la spola tra Reggio e la capitale come giornalista musicale e così ci incontrammo per la prima volta. Mi rivelò che non partiva per diletto ma per curare una malattia e mi chiese ‘se non dovessi farcela ti prego di non fare morire Cartoline Rock’. Io le promisi di sì, rassicurandola che sarebbe andato tutto bene, e, invece, purtroppo, non andò bene” prosegue Villari.

Questa ragazza è venuta a mancare giovanissima “e a me – aggiunge – è rimasta questa solenne promessa da onorare”.

Il luogo che mancava

Così la pagina ha ripreso a funzionare e ad avere sempre più seguito, finchè, arrivato il Covid e il lockdown è letteralmente esplosa.

“Iniziano a nascere amicizie tra persone che non si erano mai incontrate, che non sapevano l’uno dell’esistenza dell’altro ma che condividevano gli stessi interessi. Allora ho pensato – aggiunge il fondatore – quando tutto questo finirà perché non creiamo un luogo di aggregazione dove questa gente può conoscersi dal vivo, visto che c’era tanta voglia di riabbracciarsi, di toccarsi, di stare insieme?”. Anche perchè tra l’altro, “non esisteva qui a Reggio un luogo per la nostra fascia d’età. Un ultraquarantenne, un cinquantenne, una volta che va al ristorante o a mangiare una pizza poi può tornare a casa, perchè la maggior parte dei locali è destinata ai giovani, giustamente del resto, ma questa fascia d’età, paradossalmente, che oggi che la società è cambiata, è la più libera, indipendente economicamente, con una vita ricca, piena, è la più trascurata”.

E così il 25 dicembre 2021 è nato Cartoline Club, molto alla leggera, quasi per gioco, tra un gruppo di amici, solo per divertirsi senza grandi aspettative, “con lo spirito del falò in spiaggia giusto per intenderci”. “Abbiamo trovato un bugigattolo piccolissimo vicino via Aschenez – racconta ancora Villari – pensando che fosse sufficiente per il nostro esperimento goliardico e, invece, ha avuto sempre più seguito, sin da subito, tanto che ci siamo dovuti trasferire e siamo venuti qui in via Friuli. Un posto che ci era sembrato enorme, ma adesso ci siamo accorti che anche qui non basta”.

Tutti pazzi per il Cartoline Club?

Tutti pazzi per il Cartoline Club, dunque. Qual è il segreto? “Credo che sia perché si tratta di un posto dove hai sempre qualcosa da condividere. La nostra filosofia, sin da subito, è stata organizzare ogni sera qualcosa. Siamo attivi sei giorni su sette (escluso il lunedì), praticamente tutto l’anno, Natale, Capodanno e festivi compresi. L’idea è semplice: sei a casa, vuoi uscire e sai che qui – afferma il socio fondatore – trovi qualcosa da fare, delle persone a te affini che anche se non le conosci, sai che hanno le tue stesse idee, i tuoi stessi gusti, qualcosa da condividere con te”. E’ così che oggi il Cartoline, in soli tre anni, è diventato un punto di riferimento, assistendo ad un’escalation che “ci ha portato non soltanto persone entusiaste per quello che facciamo ma anche, e la cosa ci fa molto piacere, artisti, locali, nazionali e internazionali, che fanno a gara per esibirsi qui”.

“Pensa che poco tempo fa è venuto il figlio di Gigi Riva e abbiamo organizzato una serata in cui ha raccontato suo padre, portando anche la maglietta della famosa Italia-Germania 4 a 3 e lui – rammenta Villari – vorrebbe aprire il Cartoline Club a Cagliari dove vive, perchè non c’è un luogo simile nella sua città. E in realtà abbiamo scoperto che un posto come Cartoline Club, con la sua programmazione continua di eventi, con la sua formula da pub-teatro, con il suo calore e il suo stile ispirato a locali storici come il Cavern di Liverpool, il Marquee di Londra piuttosto che il CBGB di New York, non esiste in tutta Italia”.

Un club privato

Come si è già intuito, parliamo di un club privato e “quindi tutta la programmazione è dedicata ai soci”. Soci, il cui numero cresce sempre di più in modo direttamente proporzionale alla lista di chi vuole diventarlo.

Un peccato insomma per chi non ci riesce, ma insieme una risorsa.

“Attenzione – ci tiene a spiegare Villari – non è una regola del Cartoline Club, non è che siamo noi ad essere rigidi, semplicemente rispettiamo le regole. Noi siamo un club, a monte c’è un’associazione di promozione sociale e le associazioni hanno delle regole molto precise e le attività devono essere esclusivamente dedicate ai soci. Se ti allarghi agli extrasoci in realtà hai un locale pubblico. Il che non solo è un rischio, perchè diventi incontrollabile e promiscuo, ma vieni ad avere una vocazione commerciale che noi non cerchiamo, vogliamo restare no profit, senza scopo di lucro”.

La programmazione dunque avviene tutta al club, ma “ciò non toglie – promette Francesco – che possiamo organizzare degli eventi all’esterno, come, del resto, abbiamo già fatto”.

Gli eventi che “fanno gola” a tutti, soci e aspiranti tali

Passiamo agli eventi veri e propri che fanno gola a tutti, soci e aspiranti tali.

“C’è il cinema della domenica che è sempre uno di quegli appuntamenti molto partecipati, con vari cicli in base al periodo. Adesso stiamo facendo il cinema letterario, con capolavori tratti dalla letteratura” spiega Villari elencando una carrellata delle rassegne e degli eventi unici del Cartoline.

Dalla letteratura all’arte, al teatro, con oltre una cinquantina di rappresentazioni da Lara Chiellino ad Alessandro Sparacino, passando per “La malattia dell’ostrica” di Claudio Morici, ospite di Propaganda Live.

Un format originalissimo del martedì (quindicinale) è la rassegna “Gli eretici”.

“La protagonista è Serena Cara, un’insegnante con studi teatrali che ha inventato insieme a me questo format, la quale, accompagnata da un artista che fa live art con una tavoletta grafica in tempo reale e da un chitarrista, ci racconta storie di uomini e donne che hanno cambiato il mondo, con accostamenti, appunto, abbastanza eretici”. Qualche esempio? “I personaggi sono sempre tre, c’è stata ad esempio Moana Pozzi con Frida Khalo e Caravaggio, poi Alda Merini, con Erasmo da Rotterdam e Maradona, l’ultimo ‘Il santo infame’, ha dedicato questo percorso narrativo-sensoriale su Pier Paolo Pasolini”.

Il mercoledì, invece, è dedicato ai libri. “Abbiamo avuto Franco Arminio uno dei poeti più celebri in Italia che ha presentato il suo ultimo libro proprio qui in anteprima nazionale, un orgoglio per Reggio Calabria, ma poi collettivi di scrittura, Antonio Stancati, Carmine Abate e tantissimi altri”.

Il giovedì ci sono due rassegne che si alternano: “una è Memories di Giusva Branca che racconta dei fatti storici, come, ad esempio, il crac Parmalat, il naufragio del Titanic, e si alterna con Antonio Sollazzo che fa una rassegna sui grandi fotografi, sia locali, ospitandoli qui, che internazionali, facendo delle retrospettive, l’ultima dedicata a Oliviero Toscani”.

Il venerdì è un “jolly” dove accade un po’ di tutto dalle feste alle rassegne. “C’è una rassegna che facciamo random, nel senso quando capita, che si chiama Cartoline Rock Tales, sono dei racconti di musica che conduco io insieme al maestro Familiari e a Luisa Malaspina che dipinge live mentre io racconto, e dato un tema lo raccontiamo in musica, con video”.

E, infine, c’è il sabato che è sempre dedicato alla musica.

“Cerchiamo di restare nell’ambito della musica d’autore, difficilmente sforiamo nel mainstream, ma abbiamo ospitato anche qualche tribute band e tenuto a battesimo molti gruppi esordienti. Poi c’è la Cartoline Orchestra, un’orchestra stabile formata dai soci, tutti musicisti veri non improvvisati” chiosa Villari.

Insomma il concerto non manca mai e stasera, “una leggenda vivente del blues, inserita anche nella Blues Hall of Fame, Niki Buzz, che è stato anche chitarrista di James Brown”.

Per conoscere i prossimi appuntamenti basta guardare il sito o la pagina Facebook del Cartoline Club.

Per i non soci, una promessa solenne: “Come avvenuto già in passato, organizzeremo qualche bell’evento aperto a tutti in una location più ampia”. Nel frattempo, un consiglio – per far parte a pieno titolo di questa condivisione di arte, cultura, bellezza e divertimento – cominciate a mettervi in lista!

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