Taxi sociale ad Arghillà: al via il servizio di Fata Comunità
Oggi alle 16:00 in piazzetta ad Arghillà, l'Info Day sul servizio realizzato nell'ambito di un progetto del Consorzio Ecolandia finanziato con i fondi dell'8xmille della Chiesa Valdese
Parte oggi il Taxi sociale per gli abitanti del quartiere Arghillà (RC). Il nuovo servizio, realizzato nell’ambito del progetto Fata Comunità del Consorzio Ecolandia, sostenuto con i fondi dell’8xmille della Chiesa Valdese, consentirà ai residenti che ne hanno necessità di spostarsi più agevolmente sul territorio semplicemente con una telefonata e prenotando la propria corsa. Esattamente come un taxi.
Ne parliamo con la coordinatrice del progetto, Laura Cirella, che ci spiega come funziona il servizio attivo da oggi pomeriggio con l’apertura dell’Info Day in piazzetta dalle ore 16:00.
In cosa consiste il Taxi Sociale?
“Il servizio di Taxi sociale è una delle attività realizzate dentro il progetto del Consorzio Ecolandia che si chiama Fata Comunità ed è finanziato dai fondi dell’8xmille della Chiesa Valdese. Il progetto è partito nell’aprile di quest’anno e una delle azioni che abbiamo potuto realizzare è stata quella di acquistare un pulmino 9 posti. Perciò, con i nostri operatori e animatrici di comunità offriremo questo servizio ai residenti. In particolare a quelli di Arghillà Nord ma il progetto copre interamente il quartiere e consentirà ai residenti di potersi spostare, esattamente come un taxi, quindi prenotando la corsa con un contributo simbolico di 50 centesimi”.
Per che cosa si potrà utilizzare?
“Il taxi può essere utilizzato da tutti gli adulti residenti di Arghillà per esigenze di cure, quindi, per accedere agli ospedali, per visite specialistiche, da coloro che hanno particolari necessità, per esempio, dializzati o persone che devono fare fisioterapia, per tutte le esigenze di cure mediche in sostanza.
Potrà essere utilizzato, inoltre, per accedere a servizi comunali o pubblici quindi, ad esempio, per recarsi ai Servizi sociali al comune piuttosto che all’Ufficio anagrafe, nonchè per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Bambini e ragazzi potranno utilizzarlo per ogni esigenza, anche per le attività didattiche, ricreative, per qualsiasi motivazione.
Come funzionerà il servizio?
“Il servizio è operativo dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00. Su richiesta, corse straordinarie potranno essere concordate, ad esempio durante il weekend, ma generalmente saranno queste le fasce orarie e i giorni che riusciremo a coprire.
C’è un numero telefonico al quale bisogna chiamare e al quale risponde un’operatrice, che è una nostra animatrice di comunità e che raccoglie la richiesta. La richiesta viene subito vagliata dal nostro staff, composto dalle animatrici di comunità che conoscono molto bene il territorio e che possono fare anche un pò da “filtro’ per le richieste. A quel punto immediatamente viene confermata la possibilità di accedere alla corsa. Il tutto in tempi molto rapidi.
I planning saranno settimanali. Ogni venerdì sera stileremo un planning con le prenotazioni ricevute e con le corse che verranno esplicitate a partire dal lunedì successivo. Per cui una volta raggiunto il numero possibile (perchè il pullmino ha posti limitati) il servizio si satura. Quindi suggeriamo agli interessati che già conoscono i giorni in cui hanno esigenza di spostarsi, di prenotare per tempo”.
Quando sarà operativo il Taxi Sociale?
“Abbiamo già fatto una prima corsa per portare un gruppo di bambini di Arghillà a fare una visita guidata al Museo Archeologico di Reggio Calabria. Ma il Taxi Sociale sarà operativo a tutti gli effetti da oggi, con l’Info Day che a partire dalle 16:00 sarà organizzato nella piazzetta di Arghillà Nord.
E’ una giornata molto importante in cui spiegheremo come funziona, potremo riscontrare quella che noi chiamiamo ‘adesione al servizio’, nel senso che daremo una piccola card simbolica a tutti coloro che parteciperanno all’info day dove c’è appunto il numero telefonico del taxi.
Chiederemo di rispondere a un questionario sulla ricerca che stiamo conducendo, sempre dentro il progetto, al fine di analizzare i bisogni della popolazione del luogo.
Oggi pomeriggio in piazzetta, ci saranno le nostre operatrici, tutto lo staff del progetto, con delle postazioni informative, dove sarà possibile accedere, rispondere al questionario, chiedere tutte le informazioni, ricevere la card e avere le prime indicazioni su come funziona il taxi o prenotare già delle corse”.
Che riscontro vi aspettate?
“Ci aspettiamo un buon riscontro perchè, di fatto, questa è un’attività che abbiamo previsto proprio perché sappiamo che c’è l’esigenza da parte della popolazione di Arghillà Nord soprattutto di spostarsi a Reggio per necessità soprattutto legate alle cure mediche.
Ci tengo a sottolineare che lavoreremo in sinergia con il Polo sanitario di prossimità del centro ACE, che è partner tra l’altro del progetto di Ecolandia e che quindi garantiremo anche delle corse per le giornate diagnostiche e di screening che ci saranno al centro ACE di Pellaro, laddove i pazienti debbano raggiungere l’altro polo sanitario”.
Il tutto nell’ottica di contribuire al miglioramento della vita nel quartiere?
“L’obiettivo del Taxi sociale è principalmente quello di migliorare la mobilità delle persone, di consentire loro di spostarsi dal quartiere verso la città e soprattutto di accedere con più facilità alle cure mediche.
Rientra in una delle cinque azioni di Fata comunità. Fata è l’acronimo di fuoco, acqua, terra, aria e le prime quattro azioni, corrispondenti ai quattro elementi naturali, hanno l’obiettivo di rispondere, ognuna ad una criticità specifica che colpisce il quartiere, offrendo risposte ai bisogni dei cittadini in diversi ambiti.
La quinta azione, o quinto elemento, trasversale a tutto il progetto è la comunità.
Il suo scopo principale è quello di dare forza a un percorso di rete che possa rendere la comunità partecipe e protagonista. Nell’ambito del lavoro di ricerca-azione effettuato abbiamo individuato questi due bisogni specifici. Il primo era appunto quello di una reale mobilità delle persone. Il secondo, la difficoltà di accesso alle cure. Dunque, l’intervento va a rispondere ad entrambi i bisogni con il fine di creare condizioni sempre migliori di benessere diffuso”.