SpazioTeatro inaugura la stagione teatrale dell’Odeon
Dalla sinergia tra il teatro Odeon e SpazioTeatro di Tramontana va in scena un lungo weekend di spettacoli, dal 28 al 30 novembre, che vedrà anche la chiusura del Ragazzi MedFest e "Via del Popolo" del premio UBU Saverio La Ruina
La nuova stagione teatrale del Teatro Odeon di Reggio Calabria si aprirà con un evento speciale: il 28 novembre, SpazioTeatro porterà in scena “Venuti dal mare” di e con Gaetano Tramontana, un’opera che segna l’inizio di una serie di appuntamenti imperdibili.
Questo spettacolo, che segna il ritorno del teatro nel rinnovato Odeon, sarà il primo di una lunga serie che celebrerà la cultura come strumento di crescita e condivisione.
Un weekend di teatro di narrazione
Oltre all’apertura della stagione teatrale, il Teatro Odeon ospiterà anche l’VIII edizione del Ragazzi MedFest, che si svolgerà dal 28 novembre al 30 novembre 2024. Un intero fine settimana dedicato alla narrazione teatrale, che vedrà in scena spettacoli emozionanti e coinvolgenti, con un forte legame con il territorio e la cultura locale.
Il Ragazzi MedFest
Il Ragazzi MedFest, ideato e curato da SpazioTeatro, sarà un’opportunità per riflettere sulla cultura come luogo di aggregazione sociale, e sull’importanza del dialogo intergenerazionale.
«La sinergia con il Teatro Odeon rappresenta una vera dichiarazione d’intenti – ha dichiarato Gaetano Tramontana, direttore artistico del Ragazzi MedFest -. La cultura deve essere il cuore pulsante della vita cittadina, e solo attraverso collaborazioni solide e una programmazione coraggiosa, nonostante le difficoltà che derivano dalla mancanza di fondi, possiamo dare continuità e vitalità alla scena teatrale della nostra città. Abbiamo fortemente voluto che il Festival quest’anno trovasse il suo compimento in uno spazio simbolico, finalmente riaperto, segno non solo di rinascita ma soprattutto di condivisione, che arriva grazie allo sguardo del direttore artistico dell’Odeon Roberto Caridi».
“Venuti dal Mare”: un viaggio nel tempo e nella storia
Il 28 novembre alle 21:00, l’attesa inaugurazione della stagione teatrale vedrà in scena lo spettacolo “Venuti dal mare”. L’opera, scritta e interpretata da Gaetano Tramontana, è un viaggio emozionale che racconta un momento storico decisivo per Reggio Calabria e per l’intera regione. Ambientato nell’estate del 1981, lo spettacolo intreccia le vicende di un quindicenne e l’esposizione dei celebri Bronzi di Riace al Museo Archeologico Nazionale.
“Racconto Cosmicomico”
Il 29 novembre, alle 20:00, sarà la volta di “Racconto Cosmicomico”, uno spettacolo ispirato all’opera di Italo Calvino. Con l’adattamento e l’interpretazione di Anna Calarco e il soundscape di Giuseppe Costa, questo racconto surreale esplorerà il viaggio fantastico del personaggio Qfwfq, protagonista delle Cosmicomiche. Lo spettacolo affronta il tema dell’attore come medium, capace di uscire dalla storia per abitare altri corpi e altri mondi, sollevando riflessioni sul senso del teatro e sull’infinito potenziale creativo della narrazione.
In questa occasione speciale, Giovanni Covone, astrofisico e divulgatore scientifico, parteciperà all’evento, arricchendo lo spettacolo con un intervento che unisce scienza e arte, conferendo una nuova dimensione alla narrazione calviniana.
“Via del Popolo” del premio Ubu Saverio La Ruina
Il 30 novembre, alle 20:00, si concluderà il fine settimana del Ragazzi MedFest con uno spettacolo straordinario: “Via del Popolo” di Saverio La Ruina, una delle opere più premiate degli ultimi anni, vincitrice del Premio Ubu come miglior nuovo testo italiano. La Ruina, regista, attore e drammaturgo calabrese, racconterà la storia di un piccolo tratto di strada in una cittadina del Sud Italia, un luogo simbolico che diventa il centro di un percorso di formazione personale e collettiva.
Il racconto esplora l’appartenenza a un luogo, a una famiglia, e la riflessione sul tempo, affrontando temi universali come il rapporto con i padri, l’iniziazione alla vita e l’amore. Un’opera che invita a riflettere sul valore del tempo e sulla necessità di vivere pienamente il presente, senza rincorrere l’irreversibile scorrere delle lancette.