SpazioTeatro, “I Persiani”: il coraggio della tragedia di Eschilo

Dopo quattro anni riparte a Reggio Calabria “La casa dei racconti”, la stagione teatrale del direttore artistico Gaetano Tramontana con Silvio Castiglioni e “I Persiani” 

Un ritorno coraggioso quello di SpazioTeatro che, dopo quattro anni di fermo, riparte nella sala di via San Paolo con “La casa dei racconti”, la stagione teatrale con la direzione artistica di Gaetano Tramontana.

I Persiani

Coraggio quello di Silvio Castiglioni che propone “I Persiani”, la tragedia più antica del mondo, regia de I Sacchi di Sabbia. La rilettura è ambientata nella scena spoglia: un piano di lavoro con pedine. La guerra che distrugge ma, prima ancora, fanno la loro apparizione i personaggi del coro nella prima scena.

E poi c’è il coraggio di Eschilo che mette in scena la tragedia ad Atene nel 472 a.C., nel teatro di Dioniso: non sono passati che otto anni dalla guerra combattuta dagli Ateniesi contro l’esercito persiano di Serse che prima aveva invaso l’Attica e distrutto la città. Gli Ateniesi avevano trionfato infine, ma a che prezzo? Avevano massacrato l’aggressore nella battaglia navale di Salamina, ma le ferite di quell’attacco recente erano ancora aperte e ben visibili a tutti. L’acropoli non era stata ricostruita perchè bisognava lasciare il segno di un dolore presente e vivo. Tra il pubblico c’erano dei reduci della battaglia che lo stesso Eschilo aveva combattuto. Il drammaturgo dunque si prende il rischio di portare in scena una tragedia con un vulnus nell’anima agli ateniesi. Lui stesso interpreterà i personaggi persiani della regina che attende e di Serse che ritorna, “il nemico umiliato quando ormai non è atteso”.  Dopo questa tragedia (delle tragedie) si deciderà che nessuna drammatizzazione potrà riguardare eventi storici.

Nell’opera teatrale odierna viene compresso e ridotto il lavoro di Eschilo delle 5 scene di cui si compone la tragedia. Sul palco il minimo indispensabile, una scacchiera in miniatura dove si gioca il destino degli uomini. Nella scrittura della pièce, portata avanti nel magistrale monologo di Castiglioni per quasi un’ora, un ruolo fondamentale lo ha la traduzione di Francesco Morosi, linguista e filologo.

«“I Persiani” è la prima opera della storia in cui appare un fantasma (il personaggio del messaggero, ndr)– afferma Castiglioni a fine spettacolo – padre di Amleto c’è perchè c’è lui…».

Ma soprattutto questi Persiani, nell’idea che ossessionava Eschilo, non dovevano essere “annientati”. Non erano considerati come dei barbari perché, secondo il drammaturgo: ogni parola usata contro il nemico era una parola usata contro se stessi. Per dirla in sintesi: “Anche il nemico è figlio di mamma”.

Riapre la “Casa dei racconti”

«Riapriamo la nostra “casa dei racconti” – ha dichiarato il direttore artistico Gaetano Tramontana – un progetto al quale noi teniamo moltissimo, e che avevamo dovuto sospendere a causa della pandemia, ma che finalmente siamo riusciti a far ripartire. Il titolo della stagione incarna a pieno lo spirito del nostro progetto: vogliamo che questo spazio ritorni a essere un luogo accogliente, una casa in cui amici vecchi e nuovi possano incontrarsi e rimettersi in ascolto, perché le storie, i racconti, sono da sempre degli strumenti fondamentali per l’uomo per conoscere meglio sé stesso e il mondo che lo circonda. Proprio per questo abbiamo selezionato spettacoli che, a partire da alcune delle storie più celebri della tradizione letteraria, fossero in grado di parlare al pubblico di oggi attraverso i linguaggi della drammaturgia contemporanea».

Il prossimo appuntamento

La stagione di SpazioTeatro si propone così di essere un’occasione di incontro tra il pubblico e alcuni degli artisti più amati delle scorse edizioni, per ritrovarsi di fronte al palcoscenico e festeggiare insieme l’importante riapertura.

Dopo “I Persiani”, venerdì 23 e sabato 24 alle 20:30 – e in replica anche domenica 25 alle 18:00 – va in scena “Venuti dal mare”, una produzione SpazioTeatro di e con Gaetano Tramontana, e con la partecipazione di Alessio Laganà.

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