Situato ai piedi dell’Aspromonte incantato, tra sorgenti d’acqua purissima, distese di ulivi, viti ed agrumeti, con le importanti vestigia di un fastoso passato, neanche Sinopoli si sottrae alla tradizione leggendaria dei comuni della provincia reggina.

Secondo le molteplici ipotesi avanzate dagli studiosi, la ridente località del versante settentrionale aspromontano deve le sue origini alle antiche popolazioni greche che la chiamarono ‘Sun Polis’, col significato di ‘unione di città’, oppure ai Normanni che la fondarono con l’appellativo di Sinone. Ma, tra le interpretazioni più suggestive sulla nascita del paese c’è quella secondo la quale Sinopoli deve, addirittura, la sua nascita al mito delle guerriere Amazzoni.

Si narra, infatti, che in uno sperduto passato di circa tre millenni fa, a Marpesia, regina delle Amazzoni successe la giovane e bellissima figlia Sinope. La nuova regina, dopo il lungo peregrinare del suo popolo, decise di fondare la capitale del regno tra le foreste dell’Aspromonte, trovando un posto verso l’interno dove la sua gente avrebbe potuto essere al riparo dai nemici.

Le valorose combattenti si stabilirono in un luogo inaccessibile situato sullo schienale dell’altura dominante l’attuale piana di Gioia Tauro, lambito dai due fiumi Vasì e Filesi e diedero origine alla città chiamandola Sinope Polis, in omaggio alla sua fondatrice.

In tale luogo, le sacerdotesse della luna prosperarono e vissero serene nel loro popoloso stato di donne guerriere, dal quale erano rigorosamente esclusi gli uomini, governate dalla loro regina e al riparo dalle razzie dei conquistatori, i quali non andavano oltre alla spiaggia di Cavajancuja, dove, secondo le leggende, Sinope si appartava con le sue guerriere per scambiare effusioni e pratiche erotiche.

Sinopoli ha conservato inalterato il suo nome per quasi cinquemila anni ed ancora oggi è conosciuta come il paese delle Amazzoni, sebbene delle stesse non sia rimasta alcuna traccia.

Forse scomparse in seguito alla sconfitta inflitta alla loro regina da Eracle, l’Ercole greco, durante una delle sue fatiche, o, forse, semplicemente partite in cerca di altri lidi da conquistare, le guerriere amazzoni rimangono soltanto nell’immaginario popolare quali orgogliose rappresentanti del mito.