“Prospettive identitarie”: arte, parole e musica a Borgo Nocille
Appuntamento domani dalle 19 con gli interventi di Gioacchino Criaco, Nicola Tripodi e il live dei Mattanza
Arte, parole e musica. Tre mondi che si intrecciano realizzando un connubio inscindibile tra i pensieri, le emozioni, i sentimenti. Questo il fine di “Prospettive identitarie”, l’incontro che si terrà domani 6 agosto nell’incantevole scenario di Borgo Nocille per raccontare il territorio e custodirne la storia.
Gioacchino Criaco, Nicola Tripodi e i Mattanza
La voce narrante della nostra terra sarà quella di “Gioacchino Criaco, che con le sue parole è il vero e proprio custode delle nostre radici. La dimensione artistica è affidata al maestro Nicola Tripodi che nella sua bottega artigiana ‘L’arte delle terre’ ad Arghillà plasma e modella l’identità della Calabria. Quella musicale, infine, ai Mattanza che con le loro sonorità diffondono in tutto il mondo la nostra cultura” spiega il presidente dell’associazione Borgo Nocille, Demetrio Laganà.
L’evento sarà condotto dalla giornalista Giulia Polito.
Aperitivo al tramonto
A seguire il consueto aperitivo al tramonto a base dei prodotti tipici del territorio immersi nella natura e accompagnati dall’esibizione live dei Mattanza.
Per info e prenotazioni: 328 17 22 545
Chi è Gioacchino Criaco
Gioacchino Criaco è nato ad Africo. Ha esordito nel 2008 con il romanzo Anime nere, da cui è stato tratto il film omonimo diretto da Francesco Munzi, vincitore di nove David di Donatello, di tre Nastri d’argento e del premio Sergio Amidei. Ha in seguito pubblicato i romanzi Zefira (2009), American Taste (2011) e, per Feltrinelli, Il saltozoppo (2015), La maligredi (2018) e Il custode delle parole (2022).
Chi sono i Mattanza
Dal 1997 i Mattanza – gruppo fondato da Mimmo Martino – lavorano per tradurre la cultura letteraria del Mediterraneo in musica, attraverso la ricerca e valorizzazione di testi antichi rielaborati con sonorità originali, in una perfetta fusione di tradizione e modernità, nella convinzione che «un popolo senza storia è come un albero senza radici: è destinato a morire». Il loro lavoro nasce dal desiderio di rinnovare il valore dei contenuti letterari delle poesie popolari, rivitalizzando una tradizione antichissima e dando così la possibilità alle nuove generazioni di avvicinarla e conoscerla. Il repertorio si traduce in un’importante raccolta antologica di canti popolari.