Pietro Barillà, omaggio all’artista di Radicena

Oggi e domani il convegno organizzato dalla cooperativa Kiwi per riscoprire l'opera dell'artista taurianovese per troppo tempo dimenticato

Pittore, ceramista, decoratore e professore, Pietro Barillà è uno dei grandi artisti della Calabria per troppo dimenticati. Grazie alla cooperativa Kiwi, il suo vissuto artistico sarà studiato e approfondito nel convegno di studi ospitato oggi e domani nell’aula consiliare del palazzo comunale di Taurianova, nell’ambito di Taurianova Capitale del Libro. “Pietro Barillà (1887 – 1953). Artisti, luoghi e contesti nella prima metà del ‘900 in Italia” è il titolo delle due giornate in cui, studiosi, critici, studenti e appassionati si riuniranno per ricostruire il percorso e l’opera dell’artista nato a Radicena, oggi Taurianova, sul finire dell’Ottocento. 

Pietro Barillà: tra Biennali e “Ostinati”

Pietro Barillà nasce il 27 marzo 1887 a Radicena e dopo una fase da autodidatta, si forma prima presso la Scuola di Arti e Mestieri di Messina e poi all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel primo decennio del Novecento soggiorna a Venezia e in Francia, dove ha modo di apprendere le istanze della cultura figurativa d’oltralpe fin de siècle. Durante il primo conflitto mondiale perde parte del braccio sinistro. Tuttavia, la mutilazione non costituì mai un impedimento alla ricerca espressiva di Barillà.

Dal 1920 insegna al Regio Istituto di Arte Industriale di Napoli, diretto, tra il 1914 e il 1937, dal pittore toscano Lionello Balestrieri (1872 – 1958), di cui nel 1924 diviene il genero sposando la figlia Iolanda.

Aderisce, insieme al suocero e ad altri artisti campani, al gruppo degli Ostinati, vivace fucina culturale interessata a dibattere delle sorti dell’arte moderna napoletana.

Espone a diverse edizioni di importanti rassegne nazionali, fra le quali: Biennali di Monza; Biennale d’Arte Internazionale di Venezia e la Quadriennale di Roma. Nel secondo dopoguerra, prosegue l’attività di docente nell’istituto partenopeo, per poi ritirarsi in tarda età, a causa di un male, a Taurianova, dove muore il 16 ottobre del 1953.

Artista raffinato e introspettivo, Barillà ha saputo interpretare il proprio tempo con un linguaggio sobrio ed essenziale. La sua produzione artistica si distingue per la centralità dell’universo femminile, con mezze figure di donne delicate e dall’aria sognante, capaci di esprimere una profonda indagine psicologica. Nei suoi dipinti si ritrovano anche nature morte e paesaggi dai toni tenui e atmosfere sospese, che evocano una dimensione poetica e visionaria.

Il convegno

«Il convegno nasce per riaccendere l’attenzione verso un grande artista, lasciato a lungo all’oblio storiografico e soprattutto poco noto nella sua regione d’origine – spiegano Laura Mileto e Angelo Carchidi della Cooperativa Kiwi, curatori dell’evento – e questa riscoperta la si deve agli importanti studi di Isabella Valente. Grazie al contributo delle relatrici e dei relatori ospiti, queste due giornate costituiranno, per la prima volta a Taurianova, un’occasione importante di studio e di analisi del profilo del pittore taurianovese, in relazione non solo al suo legame con il territorio calabrese, ma anche al contesto storico-artistico nazionale della prima metà del secolo scorso».

«Prosegue anche il nostro percorso alla riscoperta delle grandi figure del panorama artistico e culturale che hanno avuto i natali nella nostra città e che per troppo tempo sono state sottovalutate e dimenticate – ha commentato Maria Fedele, assessore alla Cultura e direttore artistico di TCIL -. Dopo i momenti dedicati a Renda, Sofia Alessio e Gemelli Careri, non potevamo non dare il giusto riconoscimento anche ad un grande artista come Pietro Barillà. Solo attraverso il ricordo e la valorizzazione di questi grandi talenti possiamo creare un legame profondo con le nostre radici e rafforzare l’identità culturale della nostra comunità».

Dopo i saluti istituzionali a cura dell’Amministrazione Comunale, la prima giornata di studi si aprirà con un intervento sull’artista a cura di Lidia e Laura Barillà, rispettivamente presidente e socia della Fondazione Lionello Balestrieri di Cetona (SI), nonché nipoti di Barillà.

Angelo Carchidi (architetto e progettista culturale di Kiwi) e Laura Mileto (ricercatrice indipendente) modereranno gli interventi di: Giuseppina De Marco (Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria); Maria Saveria Ruga (Accademia di Belle Arti di Catanzaro); Sergio Attanasio (architetto e già professore a contratto all’Università Federico II di Napoli); Valerio Deidda (Museo e Archivio di Sinnai); Antonella Aricò (ricercatrice indipendente); Laura Mileto.

Il convegno si concluderà con una visita al Palazzo Comunale di Taurianova, dove è oggi conservata “La fattucchiera”, tela di Barillà del 1930 che segnò il suo ingresso alla Biennale di Venezia.

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