Pentimele, la collina dei cinque canti - CULT and Social

Pentimele, la collina dei cinque canti

Secondo le leggende la collina di Pentimele deve il suo nome a cinque bellissime sorelle gemelle che per farsi distinguere dai loro amati intonavano sempre cinque canti diversi

Un luogo simile non poteva che avere origini leggendarie fin dal nome che deriva da cinque dolcissimi canti.

Pentimele e la leggenda dei cinque canti

Si narra che un tempo in una casetta sulla collina, tanto e tanto tempo fa, una madre diede alla luce cinque figlie gemelle. Queste crebbero di una bellezza impareggiabile e perfettamente identiche. Erano così uguali che non si riusciva a distinguerle, l’unico modo per riconoscerle era la voce. Ognuna di loro aveva, infatti, una voce meravigliosa diversa dalle altre. Quei canti melodiosi attraversarono la collina e giunsero fino alle porte della città. Così, in men che non si dica, la loro casa si riempì di corteggiatori. Le ragazze però non volevano sapere di maritarsi e, anzi, prendevano in giro gli spasimanti, spacciandosi l’una per l’altra. Finchè un giorno cinque forestieri arrivarono sulla collina per conoscere queste meraviglie di cui tanto si diceva. I cinque fratelli non appena sentirono le voci delle fanciulle se ne innamorarono perdutamente e l’amore fu subito ricambiato. Così, celebrato il fidanzamento, le sorelle decisero che per farsi distinguere dai propri cavalieri, avrebbero intonato ognuna un canto diverso dall’altro.

Fu così che la collina si chiamò Pentimele, “cinque canti” appunto, e, ancora oggi, da lassù è possibile ammirare l’incantevole panorama dello Stretto, in un’apoteosi di ginestre, pini e fichi d’india.

Pentimele oggi … e domani

Ancora oggi, la collina di Pentimele, che per i greci era terra delle ninfe e che fu immortalata anche nei dipinti di Bruegel il Vecchio, è un simbolo per la città, luogo del mito e della memoria, il cui fascino potrebbe aumentare se dovessero prendere corpo alcuni progetti che attendono da anni, come i lavori (ormai in via di ultimazione) per rendere più accessibile il percorso verso il polmone verde e l’accesso ai “Fortini”, l’illuminazione e la cartellonistica.

Ma anche le proposte presentate da esperti e associazioni che avrebbero grandi ricadute sul piano turistico: come quella di una funivia che salga fino ai Fortini o della creazione del Colosso di Rhegion, un maestoso bronzo che dominerebbe il nostro “balcone” con vista mozzafiato sullo Stretto.