Parco Nazionale dello Stretto: si costituisce la rete

Domani alle 10:30 la costituzione formale della rete delle Comunità di patrimonio del territorio dello Stretto Sostenibile al Digest UNIRC di via Campanella

Prende forma la proposta di un “Parco Nazionale dello Stretto”. Dopo l’incontro seminariale del 9 aprile scorso ad Ecolandia, dedicato anche al riconoscimento UNESCO dello Stretto tra il “Patrimonio mondiale dell’umanità”, domani, 15 aprile, alle 10:30, presso il Digest UNIRC a palazzo Sarlo (via Campanella), si terrà l’assemblea di costituzione formale della Rete COPATSS (Comunità di Patrimonio del Territorio dello Stretto Sostenibile).

Il progetto del Parco Nazionale dello Stretto

Sono tante le associazioni culturali e ambientaliste tra le due sponde, tra le quali Kronos 1972, Sandhi e il Club per l’UNESCO di Reggio “Re Italo”, che hanno aderito al progetto, di cui è primo promotore Gerardo Pontecorvo, coordinatore operativo del Club UNESCO e presidente consulta comunale assetto del territorio, già dirigente del Cfs.

L’idea del parco, oltre a integrare meglio i meccanismi e gli strumenti di tutela dei valori ecopaesaggistici di una delle più grandi opere d’arte naturale esistenti al mondo, lo Stretto appunto, permette una migliore affermazione di caratteri e valori, arricchendo l’idea di progetto di parco “con elementi mirati a quelle attività di valorizzazione che si espletano nel rispetto più assoluto delle norme, delle regole e opzioni dettate dai valori statutari dei luoghi e del patrimonio ecoterritoriale, culturale e paesaggistico esistente”.

L’incontro del 15 aprile

Durante l’incontro di domani, verranno illustrati i motivi che hanno portato alla costituzione della Rete, dall’importanza della tutela dello Stretto Di Messina, all’utilità di nuovi investimenti sulla conservazione, valorizzazione e cura del patrimonio ecopaesaggistico anche come scenario futuro per l’attivazione di processi di produzione sociale e ambientale, come risposta alle ricadute emergenziali e disastrose della crisi ecoclimatica e ricerca di un’autentica riconversione ecologica.

Si presenteranno temi e organizzazioni che connotano gli attori che aderiscono alla rete, i quali, dopo la costituzione della stessa, prospetteranno un quadro di azioni virtuose sociali, economiche, culturali e ambientali, tali da prefigurare processi di autentico sviluppo autosostenibile.

Esperti tecnici e ambientalisti forniranno analisi interpretative e specialistiche e verranno riportati i risultati dell’assemblea svoltasi ad Ecolandia.

All’incontro verrà ripresa, inoltre, l’idea di rilancio della procedura di inserimento dello Stretto di Messina nella lista UNESCO dei “Beni Patrimonio mondiale dell’Umanità”, per cui già in passato si erano insediate commissioni di studiosi, coordinate dai compianti Osvaldo Pieroni e Elena De Luca.

In conclusione, alle 18:30, sarà proclamata formalmente la costituzione della Rete COPATSS. 

Gioffrè: “Infondere orgoglio di appartenenza”

“Il nostro territorio viene costantemente bistrattato, denigrato, depauperato e dimenticato – spiega Alberto Gioffrè, presidente del Club UNESCO di Reggio Calabria, “Re Italo”, tra i principali aderenti alla rete COPATSS – pur essendo uno dei territori paesaggisticamente più interessanti del mondo. Reggio costituisce, infatti, con Messina, un’area unica sotto il profilo climatico, storico, ambientale, morfologico ed antropico”.

“È già un patrimonio Mondiale – rincara Gioffrè – anche se non ancora riconosciuto dell’UNESCO. Ma prima di tutto, come non ci stanchiamo di ripetere da decenni, dobbiamo esserne convinti noi cittadini”.

“Le poche iniziative programmate sul territorio – prosegue Gioffrè, riferendosi palesemente al famigerato “ponte a campata unica” – non sono concepite per la felicità e la migliore vivibilità degli abitanti, ma solo per interessi economici o imprenditoriali di chi è molto lontano da noi”.

Da qui, le iniziative portate avanti con il desiderio di “infondere ad ogni abitante di Reggio e di Messina, oltre l’ottimismo, l’orgoglio di appartenenza. Del resto, la nostra storia, le vicende del nostro passato mitico e reale, lo consentono”. Per questo a tutte le associazioni aderenti alla rete, stanno a cuore gli sviluppi che deriveranno dalle iniziative messe in campo, ovvero “lo Stretto quale Parco Nazionale, lo Stretto quale Comunità Patrimoniale secondo la Convenzione di Faro, lo Stretto quale Patrimonio Mondiale UNESCO”.

“Non possiamo più tergiversare sulle azioni per la valorizzazione culturale ed anche, o, forse, soprattutto, turistica – conclude Gioffrè – del nostro territorio, della nostra unica e bellissima area dello Stretto”.

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