Papa Francesco scrive a Cinquefrondi: “Proseguite su questa strada”
Il Pontefice, nella lettera diretta al sindaco del Comune, esorta a continuare ad investire sui giovani nell'opera di sensibilizzazione sui temi della pace e della partecipazione. Conia: "Per noi è un grande incoraggiamento"
Ricevere una lettera dal Papa che plaude al lavoro svolto, esortando a continuare sulla strada intrapresa non è certo cosa da poco per un’amministrazione locale. E’ quanto avvenuto a Cinquefrondi, che proprio in questi giorni ha ricevuto una missiva dal Pontefice, dopo l’udienza in Vaticano di una delegazione di ragazzi e ragazze del comune. Nella lettera, il Santo Padre ha apprezzato l’impegno di solidarietà a tutela del rispetto della dignità di ogni persona e incoraggia a proseguire sui temi della pace e della partecipazione. Ne abbiamo parlato con il sindaco, l’avvocato Michele Conia.
Sindaco, ci racconta della lettera ricevuta dal Papa?
“Tutto nasce dal fatto che noi siamo un Comune che aderisce al Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace. Attraverso questo facciamo tante iniziative su questa tematica e ogni anno organizziamo anche la marcia della pace qui a Cinquefrondi. Quest’anno, sempre all’interno di questo iter, c’è stata la possibilità di portare dei giovani da tutta Italia in Vaticano. E noi, abbiamo deciso di partecipare a questo progetto con alcuni ragazzi. Siamo stati gli unici della Calabria. Prima sono stati effettuati una serie di incontri sui temi della pace e dell’accoglienza e poi c’è stata l’udienza dal Papa. I ragazzi sono stati accompagnati da tre assessore del comune e in quell’occasione hanno consegnato una lettera a nome della comunità di Cinquefrondi. E quella che è arrivata è la risposta del Papa a quella lettera ma anche a tutto il percorso che stiamo svolgendo”.
Qual è il messaggio che il pontefice ha voluto trasmettere?
“Sostanzialmente noi questa lettera la interpretiamo come un incoraggiamento da parte del Pontefice a continuare su questa strada, su questo percorso. Come scrive Papa Francesco nella lettera stessa, ad ‘investire sui giovani e sulla loro formazione per trasmettere il messaggio che la strada per il futuro non può passare attraverso l’impegno del singolo ma passa attraverso l’azione di un popolo’. Condividiamo appieno quest’idea della cittadinanza attiva, dell’investire sui ragazzi, sulla partecipazione”.
Come hanno recepito i ragazzi il messaggio del Papa?
“Erano felici, sentirsi attenzionati dal Papa è qualcosa di importante. Tra l’altro, abbiamo voluto fare una ‘scommessa’. Tra i ragazzi e le ragazze che abbiamo portato in Vaticano, c’erano alcuni considerati ‘difficili’. Mi passi il termine, sto parlando per definizioni perchè non mi piacciono le etichette, ma abbiamo deciso di far partecipare al progetto proprio quei ragazzi considerati non facilmente gestibili. E abbiamo avuto, invece, una bella dimostrazione di partecipazione, perchè quello che stiamo tentando di fare è proprio un’azione sociale e culturale, attraverso la tematica della pace ma non solo”.
Quali iniziative avete in programma?
“Da settembre avvieremo dei progetti con la scuola e ad ottobre porteremo una delegazione di ragazzi ad Assisi, dove ci sarà un nuovo incontro sempre sulle stesse tematiche con il Coordinamento degli enti locali per la pace. Poi stiamo elaborando per il nuovo anno una serie di eventi e probabilmente tornerà anche la marcia per la pace che quest’anno non abbiamo fatto perchè abbiamo portato i ragazzi a Roma. Ci tengo a dire che la marcia non è solo una marcia che dura un giorno, ma è tutto un susseguirsi di attività formative, incontri e laboratori con i ragazzi. La marcia è solo l’atto finale di un percorso”.