Online! Luca Volpe: “Bisogna ritrovare una nuova umanità”

Un importante parterre di professionisti e di cittadini ha accolto la presentazione del libro di Luca Volpe presso la libreria Libro Amico di Reggio Calabria

presentazione Luca Volpe

Non sono solo i rischi, le truffe, gli illeciti e le tutele. Occorre, piuttosto, ritrovare una nuova umanità sul web. Questo il messaggio di fondo che ha accompagnato la presentazione del libro di Luca Volpe “Online! Guida ai rischi del web (Diarkos editore) presso la libreria Libro Amico di Aurelio Arcano.

L’evento promosso dall’Ami (Associazione Matrimonialisti Italiani), sezione di Reggio Calabria, si è svolto di fronte ad un nutrito parterre di professionisti e cittadini, partecipi del progetto che va oltre l’essere un manuale pratico per navigare sicuri in rete e che diventa uno strumento educativo, per adulti e ragazzi, per insegnanti e studenti, un modo per sopravvivere nella giungla digitale del web ma soprattutto per imparare a gestirlo, ridandogli quella dimensione umana ormai perduta.

Di questo si è discusso, dopo l’introduzione di Angela Faraone, avvocato Ami e moderatrice dell’incontro, che ha rammentato anche l’importanza e la valenza degli incontri nelle scuole reggine, con lo scopo di debellare quella che lo stesso autore chiama una “pandemia culturale”.

L’intervento di Anna Bellantoni, avvocato e presidente Ami Reggio Calabria, dopo una premessa sul progetto associativo di educazione alla legalità con gli alunni reggini, si è concentrato sull’importanza del tema trattato dal libro di Volpe, “che abbraccia inevitabilmente tutti, compresi e forse in primis noi adulti che siamo un po’ il retaggio di quella società che utilizzava ancora il telefono a gettoni, le videocassette, le enciclopedie per le ricerche. Ma anche i ragazzi che si espongono in questa grande piazza virtuale dove tutto è vissuto in maniera veloce e senza filtri”. La Bellantoni si è, quindi, soffermata sulla responsabilità dei genitori per l’uso del web da parte dei figli, con tutte le conseguenze che questo comporta, anche in termini di illeciti, sui casi e le sentenze citate nell’opera, “che richiama sempre, anche se con un linguaggio semplice e alla portata di tutti, le leggi e le norme che sono dentro il nostro vissuto e non lontane da noi”. L’invito è stato quello di “umanizzare questo strumento che ormai fa parte della nostra vita”, chiudendo con la citazione della metafora contenuta nel libro: “così come il capitano che guida una nave, di fronte a un mare bellissimo e impetuoso, allo stesso modo noi dobbiamo avere delle regole per navigare nel mare di internet”.

Concetti ribaditi anche dall’avvocato cassazionista Antonino Polimeni, che ha rimarcato la “bellissima analogia tra il mare e il web”, la necessità di un “contenimento”, soprattutto alla luce dell’”onda gigantesca che stiamo vivendo e che si chiama intelligenza artificiale”. Una tecnologia “general purpose che ha la stessa capacità distruttiva di una pandemia” e il cui contenimento, appunto, “si può attuare solo in due modi, con la normativa e con l’educazione”. Aspetti entrambi trattati nel libro di Volpe “che è un manifesto scritto per tutti, che incrocia queste due esigenze importantissime, ovvero la normativa che deve comunque mettere i principi prima dell’innovazione e dall’altra parte l’educazione al digitale”. Un libro che è, ha proseguito Polimeni, “una chiamata alla responsabilità principalmente alla nostra generazione perché noi abbiamo vissuto la più grande rivoluzione della storia dell’umanità che è stata Internet e siamo pronti a vivere quella dell’IA. Luca ci invita a fare questo percorso e noi abbiamo il dovere di comprendere e poi di raccontare ai nostri figli, a chi viene dopo di noi. Credo sia questo – ha concluso – il senso del libro, ancora prima delle regole che dobbiamo assolutamente conoscere”.

Sulla stessa lunghezza d’onde il giornalista direttore di CityNow.it, Vincenzo Comi, che ha accennato agli approfondimenti trattati dal libro sul cyberbullismo, sul bullismo, sul body shaming, gli haters, ponendo domande mirate all’autore, e la psicologa e psicoterapeuta Giusy Casile che ha puntato l’accento sull’educazione alle emozioni e sull’importanza dell’esempio, “principio arcano della psicologia dello sviluppo, l’apprendimento per imitazione”, e sulla necessità di creare dei modelli educativi che vedano dialogare insegnanti, genitori e professionisti.

L’incontro è entrato nel vivo con l’intervento dell’autore, che ha tributato un grande plauso ad Aurelio Arcano per la visione precisa del ruolo dei libri e delle librerie, e si è dilungato sull’esperienza nelle scuole di “profondo arricchimento umano” e sulla necessità di lavorare intorno al messaggio del libro, di entrare nei temi trattati, “perché sul web siamo già in netto ritardo”.

A differenza, infatti, di altri strumenti come la radio o la tv, “il web è entrato nelle nostre case per gioco e come gioco l’abbiamo preso, finchè non ci siamo resi conto che ha travolto e stravolto le nostre vite. Mi piace molto – ha aggiunto Luca Volpe – il concetto di un intellettuale italo svizzero che parla di onlife. Ormai la nostra vita è un misto di virtuale e reale, e allora cosa fare aldilà e al netto delle bellissime cose che il web ci offre?”. Come reagire? L’appello è innanzitutto alla nostra generazione, “una generazione straordinaria, che ha vissuto la cabina del telefono, le lettere d’amore, il guardarsi negli occhi ma anche la possibilità di navigare sul web. Quindi abbiamo questo doppio vantaggio, siamo più fortunati rispetto ai nostri genitori che non sono riusciti ad agganciarsi al web in quel modo – ha rincarato l’autore – e siamo anche più fortunati dei nativi digitali perché abbiamo visto quel mondo più umano di una volta”.

Occorre, una “diffusione culturale”, della portata delle norme, ma soprattutto non perdere la nostra dimensione umana. L’invito è rivolto anche ai professionisti, agli avvocati che devono “rispolverare il ruolo sociale da sempre rivestito e prepararsi ad affrontare questa nuova frontiera”. E soprattutto, al recupero “del guardarsi negli occhi, dell’abbraccio, del sorriso, perchè oggi siamo sempre più connessi ma scollegati gli uni agli altri”. E, dunque, “usiamo il mezzo”, bene, “ma torniamo umani, questo chiedo alla nostra generazione e alle nuove” ha chiosato Volpe.

In conclusione, i ringraziamenti di Aurelio Arcano che ha colto l’occasione per annunciare l’evento del 27 e 28 aprile, “quando avrò l’onore di ospitare un mostro sacro, come Alberto Pellai e la moglie Barbara Tamborini, per la presentazione del libro ‘Vietato ai minori di 14 anni’, e l’appello finale di Luca Volpe, che ha citato un passo del libro: “A chi crede che il mondo si salva solo con la legge e la galera, non ci arrendiamo, la criminalità e la violenza vanno combattute senza se e senza ma, ma l’umanità va salvata con amore, con tutti noi stessi, con il cuore”.

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