“Navidad”: la Natività de L’Amaca tra riflessioni e sorrisi al Metropolitano

Ieri sera la messa in scena dello spettacolo dell’associazione culturale L’Amaca al Cineteatro Metropolitano di Reggio Calabria

Maria e Giuseppe, la purezza e la mitezza, la Maddalena, i re Magi, il cattivissimo Erode, la locandiera, il centurione romano responsabile del censimento che parla per detti latini e persino tre esilaranti pastori, Gelindo, Benino e Timoteo. Gli ingredienti, insomma c’erano tutti per rivivere la Natività ma in salsa “reggina”.

“Navidad, il cielo in una grotta” messa in scena ieri sera al Cineteatro Metropolitano dall’associazione L’Amaca è stata infatti una Natività “originale”, una rivisitazione ad hoc scritta e ideata da Antonella Ierinò e Antonio Calabrò, che ha spaziato dai temi seri come la solidarietà e l’inclusione alle risate e ai sorrisi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Siamo riusciti a coniugare lo spirito del Natale, quello autentico fondato sulla bontà e sull’amore per il prossimo con un tocco di leggerezza tipico de L’Amaca” ha dichiarato il presidente dell’associazione Antonio Calabrò, cogliendo l’occasione per ringraziare il Dlf di Reggio e quello nazionale, la sartoria Bruzzese per i costumi e tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dello spettacolo.

Il racconto del momento forse più cruciale della storia umana, quello della nascita di Gesù, è stato affrontato con scanzonata poetica ma con il dovuto rispetto. Il risultato è stata una “commedia” profonda e leggera allo stesso tempo che ha fatto emozionare con i suoi messaggi di solidarietà, di pace e inclusione, di speranza e salvezza contro la povertà, i soprusi e le angherie dei potenti. Ma che ha fatto anche sorridere e tanto, nelle scene con i re Magi, la locandiera e soprattutto con i tre fratelli pastori, comandati a bacchetta dalla moglie del maggiore “Gelindo”, preso in giro dal “villico” ma non di Villa, Timoteo, il tutto rigorosamente in dialetto reggino.

Uno spettacolo, insomma, che ha regalato un susseguirsi di emozioni, riflessioni, risate, messaggi positivi e buona musica, con l’augurio “di aver dato il nostro contributo per un Natale più sereno per tutti” ha concluso Calabrò.

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