Musica e fotografia al Parco degli Dei di Roccella - CULT and Social

Musica e fotografia al Parco degli Dei di Roccella

Stasera 12 agosto, una serata all'insegna della musica e della fotografia d'autore al Parco degli Dei di Mariella Costa a Roccella Jonica

L’appuntamento è a partire dalle 21:45 per una serata  che si preannuncia carica di emozioni e magia, quella che si vivrà stasera al Parco degli Dei di Mariella Costa, a Roccella Jonica. Gianni Costanzucci Paolino e Maria Vittoria, padre e figlia con le loro voci, il suono della chitarra battente e del tamburello, e la leggiadria delle danze etniche della vocalist, faranno immergere i presenti nelle atmosfere evocative dei suoni della nostra anima mediterranea.

Due interpreti, cantautori, che hanno composto ed arrangiato diverse canzoni, tra cui “Rucceja”, un inno di un innamorato alla sua donna e all’affascinante terra baciata dal mare. Maria Vittoria ha spesso accompagnato, con i suoi balli e la sua voce, Mimmo Cavallaro, il massimo esponente della musica etnica calabrese, ha partecipato più volte al Cantagiro, al Festival dei Talenti, è stata ospite nel Videobox di Fiorello su RAI due e di recente si è classificata tra i finalisti per Castrocaro. Nel Parco degli Dei i Costanzucci non sono nuovi, si sono più volte esibiti nella suggestiva e colorata location ricca di tante opere d’ arte, create con i più svariati materiali e attraverso diverse tecniche, che la padrona di casa, Mariella Costa, utilizza con assoluta maestria.Padre e figlia, quindi, uniti da due grandi passioni: la musica e  la medicina, infatti oltre ad essere cantanti sono anche medici.Spesso i loro brani, attingono alle poesie di Santina Surace, moglie,madre e medico, che,a sua volta, sostiene, con la giusta enfasi, la passione dei suoi congiunti. Il terzo artista della serata sarà Stefano de Angelis, poeta e fotografo, che allestirà nell’ingresso e attorno al teatro “Argo Panoptes” del Museo all’aperto, una mostra fotografica curata ad hoc per l’evento. Stefano è un maresciallo dell’aeronautica militare italiana in pensione, che ha partecipato al processo di pace in Bosnia ed ha ricevuto diversi premi per il suo prezioso intervento. Costretto a lasciare l’arma, per una causa di servizio, si trasferisce in Calabria, Terra che ama per i suoi colori, profumi e per lo splendido mare.  Ha scoperto solo negli ultimi anni di avere talento per la fotografia e per la poesia, che coltiva con passione e dedizione, convinto di trasmettere, nelle sue opere, valori  di cultura e bellezza, cardini fondamentali per il futuro della storia mondo. Per tale motivo ha ricevuto diversi riconoscimenti, che hanno reso onore alla sua produzione.

Il terzo artista della serata sarà Stefano de Angelis, poeta e fotografo, che allestirà nell’ingresso e attorno al teatro “Argo Panoptes” del Museo all’aperto, una mostra fotografica curata ad hoc per l’evento. Stefano è un maresciallo dell’aeronautica militare italiana in pensione, che ha partecipato al processo di pace in Bosnia ed ha ricevuto diversi premi per il suo prezioso intervento. Costretto a lasciare l’arma, per una causa di servizio, si trasferisce in Calabria, Terra che ama per i suoi colori, profumi e per lo splendido mare.   Ha scoperto solo negli ultimi anni di avere talento per la fotografia e per la poesia, che coltiva con passione e dedizione, convinto di trasmettere, nelle sue opere, valori  di cultura e bellezza, cardini fondamentali per il futuro della storia mondo. Per tale motivo ha ricevuto diversi riconoscimenti, che hanno reso onore alla sua produzione.

Gli Dei del Parco, con Zeus in primis, fremono per la coinvolgente serata, che ha tutte le carte in regola per essere un successo, perché nell’ antichità l’arte si avvicinava al divino, si creava un ponte tra sacro e profano, e per il tempo di una rappresentazione, uomini e dei andavano a braccetto. E tutto si placava, e tutto ammutoliva, e tutto diventava eterna armonia. Non perdiamo l’occasione di vivere tutto questo al Parco degli Dei. Quale sito migliore? “L’arte non ha epoca. È l’emozione che dorme sui guanciali d’eternità” (Antonio Aschiarolo).