L’Onda Calabra travolge l’Arena dello Stretto
Alla prima di RadiCi il Parto delle Nuvole Pesanti ha fatto "scatenare" il pubblico con un concerto all'insegna dell'energia. Tante le presenze per ascoltare i maggiori successi del gruppo - FOTO E VIDEO
Onda calabra col botto
Un’Onda travolgente, come può essere quella Calabra. Lasciato per ultimo il successo del Parto delle Nuvole Pesanti, colonna sonora del film di Antonio Albanese (Qualunquemente) è stato solo uno dei tanti brani cantati, ballati, impersonati e narrati da Salvatore De Sena ieri sera per la prima di “RadiCi“.
Il festival di musica etnofolk e popolare promosso dall’amministrazione comunale nell’ambito dell’Estate Reggina ha aperto i battenti proprio ieri con la “prima” del Parto. Una prima più che buona data l’affluenza di pubblico che ha partecipato attivamente interagendo con il noto gruppo.
L’ignoranza è figa
Più di dieci album all’attivo e tour in giro per il mondo, compreso l’ultimo “L’ignoranza è figa”, la storica band calabrese riceve feedback ottimi ovunque, grazie al lavoro di ricerca, nei testi e nei suoni della tradizione con contaminazioni che rendono uniche e originali le loro musiche.
“L’ignoranza è figa” è l’ultimo lavoro che stanno portando i tour nelle piazze ed è stato anche il primo pezzo suonato all’Arena di fronte a centinaia di persone pronte ad ascoltare la band ma anche a ballare molti dei loro energici e più noti brani.
Tarantella “patrimonio dell’Unesco”
Salvatore De Sena, il cantante e frontman, è un vero showman che sa fare tanto il menestrello quanto l’intrattenitore impegnato richiamando l’attenzione su tematiche profonde e di alto valore sociale come quella del “diritto a viaggiare” che anticipa il brano “Uomini in viaggio” ma anche quella sulle guerre con “Ciani” e molte altre che diventano introduzione ed intermezzo per le musiche in scaletta (tra cui “Zorba” e “La nave dei veleni”).
Lancia la proposta agli amministratori reggini di farsi promotori della tarantella come “patrimonio Unesco”, come hanno fatto in molti altri luoghi rispetto a danze identitarie e tradizionali. Ci sono reggini ma anche turisti stranieri che si fermano ipnotizzati dai ritmi incalzanti e dalle note, magistralmente suonate, di fisarmonica e sax che accompagnano con ricchezza di suggestioni ed in modo incessante ogni parola di De Sena.
Un lupo in mezzo al pubblico
La scena di fronte al palco si riempie progressivamente svuotando di persone i gradini dell’Arena per darsi tutti alle danze; il frontman scende tra la gente con la sua maschera-simbolo di lupo ed inizia a roteare e ballare assieme ad un pubblico che si appassiona e apprezza.
L’imperatore e Onda Calabra
Dopo l’esecuzione di alcuni brani-simbolo come “L’Imperatore” si chiude il live col “botto” affidato, ovviamente, ad “Onda Calabra”, bandiera della band che l’ha resa nota a livello internazionale. Un vero e proprio inno che viene salutato con grande entusiasmo; tanto che non si vuole smettere di ballare e cantare.
Stasera i Kalavria
Stasera, per il secondo appuntamento, all’interno del ricco programma che durerà fino al 22 di agosto, sarà la volta dei nostrani Kalavria, sempre alle 21:30, per un’altra serata che promette di ricollegarci alle nostre “radici” attraverso la magia dei suoni.
Guarda un momento del concerto (disponibile anche sul canale YouTube di Cult):