Legambiente ricorda il capitano De Grazia con “Abyss Clean Up”
Oggi l'incontro sullo stato dei fondali marini dello Stretto per ricordare la scomparsa del comandante nel 1995 in circostanze misteriose
Il Circolo Legambiente di Reggio Calabria, in collaborazione con il Circolo del Cinema C. Zavattini e la cooperativa Rom 1995, oggi pomeriggio alle ore 18.30, nel giorno dell’anniversario della scomparsa del comandante Natale De Grazia, organizza, nella sala conferenze del Centro del Riuso, un incontro speciale dedicato all’ambiente.
Sarà proiettato il documentario “Abyss Clean Up”, che indaga lo stato dei rifiuti sottomarini nello Stretto di Messina; seguirà il dibattito con il regista Igor d’India. Il documentario – prodotto da PopCult, con il sostegno della Regione Sicilia e Sicilia Film Commission – vuole sensibilizzare il pubblico sull’inquinamento dei fondali marini e sulle possibili strategie per combatterlo, e nasce con la partecipazione dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (Cnr-Ias), dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Cnr-Igag) e dell’Università degli Studi La Sapienza di Roma, oltre che dell’associazione ambientalista Sea Shepherd Italia.
Esplorando i fondali della nostra penisola, dalla Liguria alla Sicilia, il film evidenzia come la cattiva gestione dei rifiuti a terra porti allo sversamento di grosse quantità degli stessi in mare, e mostra anche la difficile impresa di rimuovere queste “discariche sottomarine” con l’aiuto di volontari e subacquei.
Il viaggio, cominciato nel lontano 2019, si è concluso nel giugno 2023, con l’esplorazione a 600 metri di profondità dello Stretto di Messina grazie a un Rov, robot a comando remoto in grado di effettuare riprese. In questo modo si vuole ricordare la figura di Natale De Grazia, capitano della Marina Militare italiana, impegnato nelle indagini sulle navi dei veleni della Procura di Reggio Calabria, morto nel 1995 in circostanze misteriose, il cui decesso solo recentemente è stato attribuito a cause tossiche, ossia avvelenamento.
“Il ruolo fondamentale ricoperto da De Grazia nelle investigazioni sull’affondamento di rifiuti nel mare calabrese – spiega Legambiente – avrebbe determinato la sua uccisione, per la quale non vi sono ad oggi colpevoli. Come ogni anno, il Circolo di Legambiente sceglie di ricordarlo in maniera fattiva, affinché la sua memoria resti viva e legata al suo impegno per il territorio e l’ambiente, nella richiesta mai sopita di raggiungere la verità”.