La Casa di Roberta: Cinquefrondi avrà il suo Centro Antiviolenza

Si è tenuta oggi la firma ufficiale per la consegna dei lavori per la realizzazione del Centro Antiviolenza "La Casa di Roberta". Sindaco Conia: "Una giornata storica per Cinquefrondi"

Si chiamerà la ‘Casa di Roberta’ e sarà il primo Centro Antiviolenza di Cinquefrondi. Un progetto ambizioso che opererà a livello regionale, diventando un punto di riferimento per le donne vittime di violenza, come Roberta Lanzino, la giovane 19enne stuprata, seviziata e uccisa nel 1988, cui il centro è dedicato.

La Casa di Roberta vedrà la luce tra un anno

Oggi, 11 settembre 2024, la firma ufficiale per la consegna dei lavori per la realizzazione del centro che prende vita grazie a un finanziamento di due milioni e mezzo di euro, destinato a trasformare un bene confiscato alla criminalità organizzata in un luogo sicuro e di accoglienza per le vittime di violenza.

La struttura, che sarà pronta tra un anno, conferma il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, sarà un punto di riferimento fondamentale, a livello regionale, “offrendo servizi di ascolto, supporto psicologico, assistenza legale e percorsi di reinserimento sociale, con l’obiettivo di fornire un sostegno concreto alle vittime”.

Sindaco Conia: “Una giornata storica per Cinquefrondi”

L’inizio dei lavori per la Casa di Roberta rappresenta un momento significativo sotto vari aspetti per l’amministrazione comunale: sia per il contrasto alla violenza di genere che per la grande importanza simbolica, dato che la struttura sarà ospitata in un bene sottratto all’illegalità e restituito alla collettività per finalità di giustizia e sostegno alle persone più fragili.

“Una giornata storica per Cinquefrondi” dice il sindaco Conia che segnerà il futuro della città e insieme “un simbolo di rinascita e giustizia sociale per l’intera comunità”.

La realizzazione del centro, infatti, non è una mera opera infrastrutturale, prosegue Michele Conia, “ma un importante atto di impegno sociale, che dimostra come la nostra amministrazione comunale si dedichi costantemente alla tutela dei diritti umani e alla promozione della parità di genere”.

Con la nascita de ‘La Casa di Roberta’ – conclude il sindaco – “dimostriamo ancora una volta il nostro impegno nel difendere i diritti di tutti i cittadini, in particolare di coloro che vivono situazioni di vulnerabilità” e restituiamo finalmente alla collettività, un bene confiscato, che diventa “simbolo di speranza e solidarietà”.

Assessora Porretta: “Grazie a Franco Lanzino”

“La costruzione del centro rappresenta un passo concreto e necessario per combattere la violenza di genere – aggiunge l’assessora alla Parità di genere, Giada Porretta, sottolineando l’importanza dell’iniziativa.

“‘La Casa di Roberta’ non sarà solo un rifugio, ma un faro per tutte le donne che necessitano di protezione, sostegno e nuove opportunità di vita” evidenzia ancora l’assessora ringraziando il papà di Roberta, Franco Lanzino.

“E’ grazie alla sua preziosa collaborazione che questo progetto finalmente può prendere vita ed anche se ormai non c’è più – chiosa la Porretta – siamo sicuri che sia lui che Roberta, oggi stanno festeggiando insieme a noi”.

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