Inaugurata la mostra “SalvArti”: l’arte torna alla cittadinanza

Da oggi e fino al 27 aprile 2025, visitabile la mostra "SalvArti: dalle confische alle collezioni pubbliche" al palazzo della Cultura Pasquino Crupi di Reggio Calabria

Da oggi 8 febbraio 2025, il Palazzo della Cultura ‘Pasquino Crupi’ di Reggio Calabria ospita la mostra SalvArti: dalle confische alle collezioni pubbliche, un’esposizione di rilevanza nazionale dedicata all’arte contemporanea.

L’evento, che sarà visitabile fino al 27 aprile 2025, è il risultato della collaborazione tra il Ministero della Cultura, l’Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata (ANBSC), la Città Metropolitana di Reggio Calabria e il Comune di Milano, con il supporto del Ministero dell’Interno.

Oltre 80 opere restituite alla comunità

La mostra ‘SalvArti’ presenta oltre 80 opere d’arte confiscate alla criminalità organizzata, restituite alla collettività come simbolo del trionfo della legalità. Tra i lavori esposti figurano dipinti, opere grafiche e sculture di artisti di fama internazionale come Giorgio de Chirico, Mario Sironi, Lucio Fontana, Massimo Campigli, Salvador Dalí, Andy Warhol, Mario Schifano, Robert Rauschenberg e Christo.

Un viaggio itinerante tra arte e legalità

Dopo un’anteprima alla Casa Museo ‘Hendrik Christian Andersen’ di Roma e il successo dell’esposizione al Palazzo Reale di Milano – che ha accolto più di 20.000 visitatori – la mostra approda a Reggio Calabria. Questo evento non solo celebra l’arte, ma sottolinea l’importanza della cultura della legalità, specialmente tra le giovani generazioni.

Un progetto condiviso

La mostra fa parte del progetto ‘Arte per la cultura della legalità’, un’iniziativa che mira a valorizzare il patrimonio artistico confiscato alla criminalità. Il percorso espositivo, organizzato in ordine cronologico e tematico, copre l’evoluzione dell’arte dalla prima metà del Novecento ai primi anni Duemila.

Opere e correnti artistiche in mostra

Tra le opere più significative troviamo:

  • Mario Sironi con “Composizione astratta” e “Scena urbana con carrozza”;
  • Giorgio de Chirico con “Piazza d’Italia”;
  • Carlo Carrà con “Capanno sulla riva”;
  • Sandro Chia e Enzo Cucchi rappresentanti della Transavanguardia;
  • Keith Haring con “Kh Mural” e Christo con le sue opere di land art.

La mostra include anche sculture di Arnaldo Pomodoro e opere contemporanee di Michele Savini, realizzate con materiali innovativi come la gomma da masticare.

Il futuro delle opere confiscate

Dopo le tappe di Milano e Reggio Calabria, una parte delle opere sarà destinata a importanti istituzioni museali italiane, tra cui la Pinacoteca di Brera a Milano, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e il Museo del Novecento di Napoli. Le restanti 22 opere rimarranno esposte permanentemente presso il Palazzo della Cultura ‘Pasquino Crupi’.

La cerimonia di inaugurazione

Alla cerimonia di inaugurazione stamattina erano presenti Giuseppe Falcomatà, Sindaco metropolitano di Reggio Calabria; Wanda Ferro, Sottosegretaria all’Interno con delega all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati; Maria Rosaria Laganà, Direttrice dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati; Roberto Vannata, Dirigente del Sistema museale nazionale del Ministero della Cultura; Domenico Piraina, Direttore Cultura e Mostre del Comune di Milano.

Il Sindaco Giuseppe Falcomatà ha sottolineato l’importanza della mostra come strumento educativo: “Non è solo un percorso artistico, ma un invito a riflettere sui valori della bellezza, della cultura e della legalità, elementi fondamentali per la crescita del nostro territorio.”

La Sottosegretaria Wanda Ferro ha evidenziato il valore simbolico dell’iniziativa: “Esporre queste opere a Reggio Calabria significa restituire ai cittadini ciò che è stato sottratto dalle cosche. L’arte diventa così un potente veicolo per diffondere la cultura della legalità.”

Maria Rosaria Laganà, direttrice dell’ANBSC, ha spiegato la complessità del recupero di opere d’arte confiscate: “Il patrimonio sequestrato è variegato e include non solo beni immobili, ma anche oggetti preziosi e opere d’arte che raccontano un lato meno noto delle attività criminali”.

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