Il primo periodo borbonico in Calabria: un bilancio dell’incontro
Si è tenuto venerdì 7 febbraio a palazzo Alvaro l'interessante incontro promosso dal CIS della Calabria con il prof Giuseppe Caridi
“La Calabria nel primo periodo Borbonico” è stato il tema della conferenza promossa venerdì 7 febbraio nella sala “Trisolini” di palazzo Alvaro, dall’assessorato alla cultura della Città Metropolitana, dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria e dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria.
Relatore dell’incontro è stato il prof. Giuseppe Caridi, già ordinario di Storia moderna nell’Università di Messina e Presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria. Ha introdotto e coordinato l’incontro la dott.ssa Loreley Rosita Borruto, Presidente del Cis della Calabria, che ha tracciato un breve profilo del prof. Caridi.
Il relatore ha esordito delineando il quadro politico-militare dell’Europa agli inizi del Settecento, quando, dopo la bisecolare dominazione spagnola, il Regno di Napoli venne conquistato dagli Asburgo d’Austria. Durante la Guerra di Successione polacca, (1734), le truppe ispaniche strapparono agli Austriaci il Mezzogiorno d’Italia e il re Filippo V di Borbone vi pose come sovrano il proprio figlio Carlo, con cui ebbe inizio la dinastia borbonica che, salvo la decennale parentesi francese degli inizi dell’Ottocento, sarebbe rimasta sul trono di Napoli fino all’Unità d’Italia.
Nel primo periodo della sua permanenza a Napoli, Carlo, sotto la guida effettiva di primi ministri spagnoli imposti dai genitori, cercò di imprimere una svolta in senso moderno alle antiquate strutture statali.
Nella sua lunga e articolata relazione il prof. Giuseppe Caridi ha poi esaminato alcuni feudi calabresi evidenziandone le caratteristiche socio-economiche e l’evoluzione durante il Regno di Carlo di Borbone.