Il Museo Germi di Incontriamoci Sempre attira anche i turisti inglesi
Con i suoi antichi cimeli e la sua libreria, antesignana del bookcrossing in città, il museo presso la stazione FS di Rc Santa Caterina è una meta che attira sempre più visitatori
Una libreria, antesignana del bookcrossing in città, affreschi artistici e cimeli antichi del mondo ferroviario. Sono questi gli ingredienti che fanno del museo Germi ospitato all’interno della stazione FS RC di Santa Caterina, presso la sede di Incontriamoci Sempre, una meta sempre più frequentata da cittadini e turisti. Tra questi anche due turisti inglesi “venuti di proposito nei giorni scorsi per visitare il nostro museo” racconta il presidente dell’associazione Pino Strati. “Questi due ragazzi sono venuti in vacanza qui a Reggio, con un volo Ryanair e, informandosi sugli orari, sono venuti a trovarci. È stato un bel momento e, con enorme piacere, gli abbiamo regalato anche dei gadget ferroviari”.
Il Museo intitolato a Pietro Germi
Piccolo ma con oggetti di rilievo custoditi al suo interno, il museo, infatti, rappresenta “una memoria storica unica per il mondo ferroviario e non solo – aggiunge Strati – che impreziosisce ancora di più la stazione ferroviaria di S. Caterina”.
Una stazione che ormai da anni, sede dell’associazione, è diventata un punto di riferimento culturale a livello nazionale, grazie alle svariate attività, agli incontri, laboratori ed eventi che Incontriamoci Sempre organizza sul territorio.
Il museo è intitolato al regista, sceneggiatore, attore e produttore Pietro Germi che con “Il Ferroviere” girò una delle sue opere più riuscite ed intense, considerato una fra le ultime grandi espressioni del neorealismo cinematografico italiano.
Opere d’arte e antichi cimeli
Ma cosa c’è dentro il museo Germi? “Abbiamo dei pezzi pregiatissimi e unici, dei primi del ‘900,
tra cui una panca che una volta si trovava nelle sale d’aspetto delle Ferrovie risalente agli anni ’20, oltre un secolo di storia” aggiunge il patron Strati.
“Poi, ci sono tantissimi oggetti legati alle locomotive a vapore, ad esempio, contenitori, dove si metteva il rifornimento, della stazione di Tropea, perché un tempo non c’era l’elettricità e nelle stazioni c’erano i lumi a petrolio. Ne abbiamo persino uno del 1894” precisa il presidente.
Tra le opere artistiche, rilevano i diversi affreschi del maestro Alessandro Allegra, che ripercorrono quella che è la storia delle ferrovie e che, in particolare evidenziano il significativo legame tra FS e cinema.
Enormi murales che raccontano capolavori cinematografici, tra cui quello dedicato al “grande Marcello Mastroianni, creato in occasione dei 100 anni dalla sua nascita e inaugurato lo scorso anno, sempre a cura del maestro Allegra” afferma Pino Strati.
Il murales è ispirato al film del 1958, Racconti d’estate, e ritrae Mastroianni affacciato dal finestrino di un treno nella stazione di Santa Margherita Ligure. Nell’opera è montato anche un vero finestrino di treno dell’epoca.
La libreria
Fiore all’occhiello del museo è la libreria, inaugurata nel 2016, alla presenza dello scrittore calabrese, premio Campiello, Carmine Abate.
“Siamo stati i primi a Reggio Calabria a inaugurare questa libreria, libera, tipo bookcrossing, il movimento per lo scambio di libri nato tanti anni fa negli Usa e diffusosi poi in tutto il mondo” rincara Strati.
“Dopo di noi si è creato un effetto diciamo emulativo e sono nate tantissime librerie per il bookcrossing” ci tiene a sottolineare il presidente e “sin da subito c’è stato uno scambio incredibile con moltissime persone che prendono e portano libri liberamente. Spesso i viaggiatori prendono i libri e si siedono sulla panchina sotto la pensilina per leggere comodamente all’ombra, soprattutto nei periodi più caldi. Ma ci sono anche tantissimi lettori reggini e, soprattutto d’estate, molti ragazzi, che da qui prendono i treni per andare al mare, a Scilla, a Bagnara o sulla Ionica.
Una realtà museale ferroviaria
Se la libreria riscuote un incredibile consenso tra cittadini e pendolari, il museo non è da meno, “tra turisti e cittadini che ci chiamano per venire a visitarlo perché amanti del mondo delle ferrovie, collezionisti, modellisti. Abbiamo creato – conclude Strati – una piccola realtà museale ferroviaria, fieri di contribuire allo sviluppo culturale della città”.