Il mito di Persefone incanta il pubblico al MArRC
Si è tenuta venerdì la conferenza "Persefone: il rapimento, la perdita, il lutto, il regno dell'Ade, le stagioni" nella terrazza del Museo in collaborazione con il CIS Calabria
Si è tenuta venerdì 23 agosto 2024, sulla Terrazza del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, la conferenza “Persefone: il rapimento, la perdita, il lutto, il regno dell’Ade, le stagioni”, promossa dallo stesso Museo e dal Centro Internazionale Scrittori (CIS).
Sono intervenute: Assunta Ambrogio, funzionario del MArRC; Loreley Rosita Borruto, presidente del CIS della Calabria. Con il supporto di video proiezione ha relazionato Paola Radici Colace, prof. Ordinario di Filologia classica, Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, presidente onorario e direttore scientifico del Cis.
“La religione olimpica dei dodici dei – ha sottolineato Paola Radici Colace – non offriva speranza alcuna agli esseri umani dopo la morte, in quanto era priva di una teologia della salvezza, mancava di una dimensione soteriologica. La diversità tra divinità e uomini definisce gli dei come immortali e gli uomini come mortali. Sullo sfondo di questa antropologia desolata e per dare una risposta alla principale angoscia dell’uomo, si affermarono i culti misterici, che attraverso la rappresentazione drammatica, simbolica e spirituale dell’alternanza ciclica dei fenomeni naturali, ha consentito di aprire agli iniziati una nuova prospettiva escatologica e soteriologica, schiudendo la speranza della resurrezione e della rinascita dopo la morte”.
Proserpina – ha concluso la Colace – “riassume la coscienza e l’esperienza della resurrezione, la speranza di ritornare alla vita dopo la morte o di una vita diversa al di là della morte. Un confine che non spaventa! Un limite che si illumina e che si nutre del domani, una definitiva vittoria del Bene sul Male”.