Il Calcio è Arte: a Reggio i campioni del mondo Cabrini e Zambrotta
I campioni del mondo Antonio Cabrini e Gianluca Zambrotta protagonisti con la Città Metropolitana di Reggio Calabria dell’incontro ‘Il Calcio è Arte’




Per Antonio Cabrini “Il calcio attuale è cambiato in maniera non dico totale, ma quasi. Dire che il calcio di una volta sia simile, o abbia lasciato qualcosa al calcio attuale, è molto difficile. Nell’arco di venti anni sono diventati due sport diversi, per metodologie di allenamento, di strutture, sono cambiate le società, che hanno inserito nel calcio anche il concetto di business. Per il resto è cambiato il modo di giocare, il modo allenarsi è quindi molto difficile fare un paragone con quello di vent’anni fa”. “L’emozioni rimangono le stesse – ha detto Cabrini – il calcio è sempre uno sport e quando arrivi ad un traguardo importante, fondamentale, l’emozione è sempre la stessa quella che ti offre grandi soddisfazioni”. “Reggio Calabria è stata una città che ha sempre dato tanto al calcio – ha ricordato – adesso sta attraversando un momento diverso, ma gli auguro di recuperare e tornare ai vecchi fasti. Vorrei comunque che questi giovani possano capire l’importanza dell’avvicinamento ad un’attività sportiva, che sia il calcio o altra disciplina. Lo sport è importante ed essenziale per la crescita umana, e – ha concluso – rappresenta un veicolo che aiuta molto”.
Gianluca Zambrotta introducendo il suo intervento ha affermato: “E’ un piacere essere qui oggi e vedere tanti giovani, tanti ragazzi parlare di calcio. E’ sempre bello descrivere e raccontare le nostre esperienze, cercare di dare qualche spunto per quella che è stata la nostra esperienza sportiva con il nostro calcio. E’ chiaro che ogni epoca ha una caratteristica propria e il calcio non è esente, nello sport è così, credo che sia giusto c’è una naturale evoluzione e non ritengo opportuno fare dei paragoni. Oggi ci siamo confrontati con Antonio Cabrini – ha evidenziato Zambrotta – uno dei ragazzi d’oro del 1982, perché oltre ad essere stati grandi professionisti, hanno una spiccata bellezza umana. Hanno dato il massimo come noi nella vittoria del mondiale del 2006, un anno particolare per il calcio italiano. Il nostro segreto – ha detto – è stato quello di essere anche noi un gruppo straordinario, prima di uomini e poi di calciatori che hanno scritto una storia indimenticabile del calcio non solo italiano ma mondiale”.
“I ricordi di Reggio Calabria – ha affermato – sono sempre legati alle sfide contro la Reggina. In particolare alla gara con la Juventus quando perdemmo al Granillo per due a uno. E’ sempre bello tornare in Calabria e a Reggio, questa è una splendida città sul mare, con una storia importante e spero che gli amaranto possano tornare a giocare e calcare nuovamente i campi della serie A”.