Il Burraco diventa uno strumento educativo e di inclusione sociale all’interno del carcere di Arghillà. Il 12 marzo 2025 prenderà ufficialmente il via il primo corso di Burraco F.I.BUR., un’iniziativa che unisce apprendimento e socializzazione per i detenuti, culminando in un torneo finale.

Un’opportunità di crescita attraverso il gioco

L’idea nasce dalla collaborazione tra l’ADS Burraco Reggio Calabria e la Federazione Italiana Burraco (F.I.BUR.), con il sostegno del Direttore degli Istituti Penitenziari di Reggio Calabria, Dott. Rosario Tortorella. Il presidente del Circolo ADS Burraco Reggio Calabria, Dott. Pietro Barillà, ha espresso gratitudine per l’attenzione dedicata al progetto: “Ringraziamo la Direzione per la sensibilità dimostrata nei confronti dei detenuti e per aver accolto la nostra iniziativa con entusiasmo”.

Anche il settore giuridico-pedagogico, coordinato dal Dott. Lorenzo Federico, ha riconosciuto il valore del progetto, integrandolo nel programma annuale delle attività dell’Istituto.

Più di un gioco, un’opportunità di reinserimento

Il Burraco è noto per i suoi benefici cognitivi e sociali: stimola la memoria, sviluppa la logica e favorisce la socializzazione. Per chi vive in un contesto detentivo, il tempo assume una dimensione diversa, e attività come questa rappresentano un’opportunità per impiegarlo in modo costruttivo.

Grazie alla sua semplicità, il Burraco è accessibile a tutti, indipendentemente dall’età o dalle precedenti esperienze di gioco. Questo lo rende un potente strumento di aggregazione, contribuendo a migliorare il clima all’interno della struttura penitenziaria.

Apprendimento e competizione

Il progetto prevede una serie di incontri teorico-pratici per insegnare le regole del gioco ai detenuti, seguiti da un torneo finale con la supervisione di arbitri ufficiali F.I.BUR. L’iniziativa non è solo un’opportunità di svago, ma un vero e proprio strumento di crescita personale, offrendo ai partecipanti un’occasione di inclusione e riscatto sociale.