Al via le giornate alvariane
Da domani 10 aprile al via le tre giornate alvariane dedicate allo scrittore di San Luca nel 130esimo anniversario della nascita, promosse dall'Anassilaos, dal CIS della Calabria e dalla Biblioteca De Nava
Promossa dalla Biblioteca “Pietro De Nava” congiuntamente con il Centro Scrittori della Calabria (CIS) e l’Associazione Culturale Anassilaos, con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria e della Fondazione Corrado Alvaro, nell’ambito di tre giornate dedicate a Corrado Alvaro (1995-1956) nel 130° della nascita del grande scrittore di San Luca, sarà inaugurata giovedì 10 aprile alle ore 17,00 presso la Villetta De Nava della Biblioteca Civica una mostra della collezione di Domenico Mazzù sul tema “Le Custodi del Sacro/Percorsi di fede e pietà popolare nei Santi “sotto campana”.
La mostra “Le Custodi del Sacro”
L’iniziativa, che si ripromette di riscoprire le radici popolari della fede del Mezzogiorno d’Italia e della Calabria in specie, si inserisce nelle celebrazioni dello scrittore che alla pietà popolare di Calabria, pensiamo alla Madonna di Polsi, ha dedicato pagine intense.
Dopo il saluto delle della Autorità, interverranno Daniela Neri, Responsabile della Biblioteca “Pietro De Nava”; Loreley Rosita Borruto, Presidente CIS Calabria, Stefano Iorfida, Presidente Associazione Culturale Anassilaos. A trattare il tema del sacro e le sue radici popolari sarà Mons. Antonino Denisi, Decano del Capitolo della Cattedrale di Reggio Calabria, che all’argomento ha dedicato studi e ricerche e Domenico Mazzù, Collezionista e cultore di storia.
In Italia Meridionale, nella prima metà del Settecento, durante il regno di Carlo III di Borbone, comparvero i primi segni di una devozione domestica: le Madonne in campana di vetro. Diffusasi originariamente a Napoli durante la esaltante stagione del presepe napoletano, tale tradizione si estese subito anche a Lecce, trovando in questo territorio un felice connubio con la cartapesta leccese e poi in tutta l’Italia Meridionale. I Santi o le Madonne protette dalle campane di vetro erano i numi tutelari della casa e della famiglia e costituivano una delle tante forme attraverso le quali i devoti si avvicinavano al sacro all’interno della intimità familiare.
La fragilità della campana protettiva non consente di risalire troppo indietro nella storia di questo strano e affascinante manufatto, quasi sempre anonimo, a causa della perdita di gran parte degli esemplari. Tali campane di vetro in origine erano usate per proteggere vasi ed oggetti preziosi in porcellana, orologi e per questa particolarità, nel gergo dei vetrai, furono chiamate “coperte”. Il successivo uso di proteggere con il vetro statuine di Santi, di Madonne e di altre figure sacre, rispondeva a die esigenze, da un lato preservare l’icona dall’incuria, da polvere e insetti e dall’altro di custodire la devozione e i sentimenti più intimi che hanno contribuito a rafforzare lo spirito di intere generazioni in periodi difficili.
Tale tradizione, dopo aver conosciuto un lungo periodo di popolarità, è poi caduta in un oblio quasi totale, trascurata anche dai moderni studiosi. Soltanto in anni recenti, in occasione di alcune mostre, sono stati esposti esemplari di tali campane senza tuttavia uno studio di approfondimento che ricostruisse il contesto religioso-culturale.
Gli altri appuntamenti
Le iniziative proseguiranno martedì 15 aprile, alle ore 17,00, sempre presso la Sala Giuffrè della Biblioteca, con una lectio della Prof.ssa Paola Radici Colace, già Ordinario di Filologia classica presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, Presidente Onorario del Centro Internazionale Scrittori della Calabria e della Sezione Antichistica del medesimo Centro.
Le iniziative si concluderanno giovedì 17 aprile, alle ore 17,00, sempre presso la Sala Giuffrè della Biblioteca, con una conversazione della Dott.ssa Daniela Scuncia, scrittrice e responsabile Centro Studi Anassilaos di Narratologia (Linguaggi vecchi e nuovi della letteratura).