Festa della bandiera e Res publica, Santo Stefano celebra la storia - CULT and Social

Festa della bandiera e Res publica, Santo Stefano celebra la storia

In occasione delle celebrazioni per la Festa della Bandiera a Santo Stefano in Aspromonte è andata in scena la rappresentazione "Res Publica, storia di un amore. Dal Risorgimento alla Costituzione" di Marina Neri

La Festa della Bandiera e la rappresentazione di “Res Publica” hanno costituito il binomio perfetto per celebrare la storia d’Italia dal Risorgimento ai nostri giorni.

In occasione della XX edizione della festa, infatti, è andata in scena, a Santo Stefano in Aspromonte, “Res Publica, storia di un Amore. Dal Risorgimento alla Costituzione” scritta e diretta dall’avv. Marina Neri.

La commemorazione del 29 agosto 1847

La messa in scena ideata dalla stessa scrittrice Neri e dal poeta Giovanni Suraci, ha rappresentato uno dei momenti finali della XX festa della Bandiera, commemorazione dell’ evento che il 29 agosto 1847 vide la Piazza di Santo Stefano in Aspromonte protagonista del primo sventolio del tricolore a Sud.

Dopo l’inaugurazione alla villetta del paese di una nuova litografia storica e gli onori resi alla Bandiera dalle autorità cittadine e dalle forze dell’ordine accompagnate dal tributo della fanfara dei Bersaglieri sezione di Reggio Calabria presieduta dal presidente Nicola Morabito e dal capo Fanfara Giovanni Romeo, l’Auditorium ha accolto un numerosissimo pubblico.

Un “musical” con protagonisti gli eroi della famiglia Romeo

La rappresentazione ha percorso, in un musical storico/poetico le vicende dell’Italia dal Risorgimento, con l’impegno e gli eroismi degli stefaniti, fino all’avvento della Res Publica e della sua Costituzione.

Un testo teatrale pregno di suggestioni, di richiami a incontrovertibili fatti storici che videro protagonista la famiglia Romeo di cui la Neri aveva già scritto lo scorso anno nell’opera “Elisabetta ed il Tricolore, quando Santo Stefano scrisse la Storia“.

A tratti commovente, a tratti pervasa da ironia pungente, la rappresentazione è una sorta di “viaggio nel tempo capace di avventurarsi nell’immediato dopoguerra con il referendum istituzionale che ha sancito la nascita della Repubblica e nella realtà odierna in cui gli articoli della Costituzione, troppo spesso vilipesa, offesa, decidono di ammutinarsi e protestare per la loro inattuazione”.

Il cast

Magistrale l’interpretazione degli attori Nuccia Macrì (Res Publica), Carmen Sottilotta (La Bersagliera), Mimma Creaco (la donna del popolo), ed in ordine alfabetico: Nino Cotroneo (il nonno), Giuseppe Dieni (imprenditore che tenta il suicidio), Franco Donato (art.11 e 13 della Costituzione ), Giuseppe Intravaia (art.21 Costituzione, ), Marina Neri (cantastorie e art 48 Costituzione), Carmen Schembri Volpe (donna violentata e art. 32 Costituzione), Giovanni Suraci (lavoratore licenziato e art.1 Costituzione), Francesco Tassone (Presidente Corte di Cassazione e art. 36 Costituzione), Mario Taverriti (eroi stefaniti del 1847), Mimma Vitale (artt. 2 e 3 della Costituzione), Marco Zappalà (eroe Domenico Romeo e art. 4 e 9 Costituzione), e i ragazzi del Vento Nuovo: Mary Arcudi (ragazza del seggio elettorale), Claudio Cappuccio (ragazzo del seggio elettorale), Luigi Cappuccio (voce del Popolo), Vittoria Onesto (nipotina).

Gli intermezzi musicali sono stati affidati alla fanfara dei Bersaglieri che sono riusciti a trasmettere allegria e pathos alle scene e alle epiche musiche di sottofondo, inedite e realizzate per l’occasione dal poliedrico Maestro Mario Taverriti impegnato, stavolta, anche nelle vesti di attore.

Costumi e coreografie a cura di Caterina Amadeo, Elena Romeo e supporto tecnico a cura di Franco Chirico.

Malara: “Forte valenza storica e civile”

“Una rappresentazione dalla forte valenza storica e civile che ha coinvolto tutti i numerosissimi presenti che, entusiasticamente, hanno accolto ogni scena” ha sottolineato il sindaco, Francesco Malara. Nell’omaggio al prof. Elio D’Agostino attraverso le parole della vedova prof. Elvira Moscato, si è rinnovato il legame fra il Tricolore e il paese che si fregia del titolo di Città della Bandiera.

Legame sottolineato dall’intervento del sacerdote, don Vincenzo Artisani e dagli applausi generosi del pubblico in sala.

Il messaggio sull’Italia Unita

“Una forma di teatro volutamente intergenerazionale, in cui si ritrovano diverse fasce di età ed in cui il messaggio che vuole trasmettersi è la valenza dell’Arte nel tornare ad essere non solo veicolo di Cultura ma anche pungolo per il risveglio delle coscienze e del senso critico oggi più che mai in cui è la stessa unità del Paese ad essere fortemente messa in discussione” ha dichiarato la Neri, autrice e regista dell’opera.

Soddisfatto il coordinatore della rassegna culturale estiva del Comune di Santo Stefano in Aspromonte per il successo dell’intera giornata, il poeta Giovanni Suraci, impegnato anche in qualità di interprete, nell’opera rappresentata.

Sul palcoscenico ha invitato a salire anche Sofia Fava, giovane poetessa che ha recitato la sua poesia dedicata alla bandiera.
Dopo i saluti conclusivi del sindaco Francesco Malara, che ha condiviso con competenza ed entusiasmo il progetto culturale che caratterizza il programma delle manifestazioni di Santo Stefano in Aspromonte, Mannoli e Gambarie,
le parole finali sono toccate alla “Cantastorie”, interpretata dall’avv. Neri che ha invitato sul placo “gli attori per amore” sulle note dell’inno d’Italia perfettamente eseguito dalla fanfara dei Bersaglieri, suggellando il messaggio partito da Santo Stefano: “Italia esisti solo se sei Unita!”.