Fedez, Pegna ai preti: “Vengano a ballare”

Il promoter calabrese risponde alla polemica di questi giorni sollevata da alcuni sacerdoti dopo l'annuncio del concerto di Fedez a Reggio Calabria

Anche Ruggero Pegna, promoter calabrese e organizzatore del Reggio Live Fest, si inserisce nella polemica seguita all’annuncio del concerto di Fedez nella città metropolitana il prossimo 17 settembre.

“Mi è giunta notizia della protesta di alcuni preti di Reggio Calabria per l’esibizione di Fedez nel festival Reggio Live Fest, da me diretto e organizzato con la mia societa’ Show Net srl, progetto tra gli ammessi a contributo dall’Avviso Pubblico “Eventi Turistici di pregio” della Regione Calabria, con la compartecipazione della Citta’ Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria” scrive in una nota.

Il festival, ricordiamo, prevede sette live in sette giorni, con big della musica nazionale e internazionale, da Ron a Max Gazzé, passando per Goran Bregovic. La chiusura del Festival, in programma il 17 settembre, scrive ancora Pegna, “vuole essere una sorta di festa finale rivolta alle fasce giovanili con Lio, artista reggino secondo a Castrocaro, il dj set di Studio54 e Fiat131 e il dj set di Fedez, tra i generi e gli artisti più amati dai giovani”.

Per cui, aggiunge il promoter, “credo che i preti insorti abbiano perso un’occasione per comportarsi da tali, cioè dimostrando di saper comprendere e parlare ai giovani, intercettando i loro gusti, le tendenze del momento, la loro voglia di divertimento”. Si tratta infatti di “un festival per tutti i gusti e non poteva mancare il rap, genere dai testi spesso provocatori, come lo è storicamente la musica pop e rock in generale”. E, nel caso di Fedez, prosegue “la polemica è del tutto infondata e anacronistica, trattandosi di un artista che attraverso la sua ‘Fondazione Fedez’ è impegnato a sostenere associazioni che si occupano di malati oncologici, progetti sociali, cause benefiche”.

Da qui l’invito, “a seguire – piuttosto – l’esempio dei frati del Convento di Mesoraca, che quest’estate sono saliti sul palco a cantare e ballare con Gazzé, guadagnandosi la simpatia e l’affetto di migliaia di giovani. Li aspettiamo, certo che sapranno dimostrare di essersi pentiti, in linea con i principi della Chiesa, di una reazione istintiva e un po’ triste, fondata sulla scarsa conoscenza del progetto del Festival e di un artista/produttore discografico dal grande spessore umano”.

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