Domani Renga e Nek a Catonateatro
C'è attesa per il live del duo Francesco Renga e Nek previsto domani alle 21:15 all'arena Neri di Catonateatro
Dopo il lunghissimo tour in tutta Italia che li ha visti protagonisti la scorsa estate, e dopo la loro partecipazione a Sanremo 2024, Francesco Renga e Nek tornano nuovamente ad esibirsi insieme dal vivo per l’estate 2024. E da settembre saranno live nei teatri con ben 4 date a Milano (Teatro Arcimboldi), 3 a Bologna (Europauditorium) e 2 a Roma (Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia).
Renga e Nek
Tra le più grandi voci del panorama musicale italiano, Francesco Renga, quest’anno celebra 40 anni di straordinaria carriera ed ha al suo attivo 8 album d’inediti, 1 album con orchestra, 2 album dal vivo (di cui uno insieme a Max Pezzali e Nek). Nella sua lunga carriera ha realizzato quasi 2mila concerti e venduto oltre un milione di copie con 9 certificazioni di platino e 9 d’oro, collezionando singoli di grande successo da «Angelo» (brano vincitore del Festival di Sanremo 2005) a «Meravigliosa (la Luna)», a tantissimi altri.
Cantante e polistrumentista, con alle spalle oltre 10 milioni di dischi venduti in tutto il mondo e ben 18 album in studio, Nek è una delle voci maschili più affascinanti e amate del panorama musicale italiano. Dopo l’esordio nel 1992 tantissimi i successi che si sono susseguiti nei suoi 30 anni di carriera da «Laura non c’è» a «Se io non avessi te», da «Almeno stavolta» a «Lascia che io sia», o ancora «Fatti avanti amore» e «Se una regola c’è», senza dimenticare la cover di «Se telefonando», che vinse sul palco del Festival di Sanremo nel 2015.
Per il concerto posti ancora disponibili su www. catonateatro. it e presso il Botteghino dell’Arena Neri di Catona.
Prossimi appuntamenti a Catonateatro
Il 21 agosto ritorna la prosa con TROPPU TRAFFICU PPI NENTI, archetipo di Molto rumore per nulla, di Andrea Camilleri e Giuseppe Dipasquale per la regia di quest’ultimo, prodotto da Teatro della Città. Se davvero Shakespeare fosse siciliano? Ci piacerebbe, per spirito di patria, poterlo credere, ma la storia, si sa, non la si fa coi se! Tuttavia, immaginiamo una Messina in mezzo al Mediterraneo così come Shakespeare se la poteva immaginare: esotica, viva, crocevia di magheggi, che avrebbero fatto di una festa nuziale il complicato intreccio per una giostra degli intrighi. Immaginiamo che tutto ciò sia il frutto di un carattere tipicamente mediterraneo, se non propriamente siciliano ed ecco che potremo anche credere, anche solo per una volta, che William Shakespeare, di Stratford-on-Avon, sia potuto essere quel tale Michele Angelo Florio Crollalanza partito in fuga da Messina. Poiché non c’è nulla di meravigliosamente siciliano che il potere complicare, da un dato semplice, una vicenda fino a farla diventare surreale. Moravia amava marcare con Leonardo Sciascia la differenza tra un siciliano e un milanese: un milanese tende a rendere essenziali anche le cose più complesse, un siciliano, diceva Moravia a Sciascia, rende complicate anche le cose più semplici. Ecco, questo Troppu trafficu ppi nenti è il modello eterno di un carattere terribilmente semplice, come quello siciliano, che ama complicarsi l’esistenza in un continuo arrovugliarsi su sé stesso. In scena tra gli altri Angelo Tosto, Vincenzo Volo e Ruben Rigillo.