Demetra: la quercia millenaria dell’Aspromonte

Il Touring Club Italiano racconta la storia di “Demetra” la quercia di quasi mille anni scoperta nel 2020 nel Parco Nazionale d’Aspromonte

Demetra nel Touring Club Italiano

Il Touring Club Italiano ha citato il Parco Nazionale d’Aspromonte, perché ha raccontato la storia di ‘Demetra’, una quercia di quasi mille anni, scoperta nel 2020 e inserita nella lista degli alberi datati scientificamente più antichi d’Europa. Ne dà notizia il sito dell’ente parco.

La storia di Demetra, la regina delle querce

Quattro anni fa un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi della Tuscia si era recato in Aspromonte per campionare le specie autoctone oggetto di uno studio scientifico (pubblica sulla rivista Ecology) che riguardava la longevità degli alberi in risposta ai cambiamenti climatici in ambienti diversi, studio che ha visto la sua pubblicazione sulla rivista Ecology.

Quale lo stupore nel trovarsi difronte ‘Demetra’ – chiamata così in omaggio alla dea greca della natura e dell’agricoltura – una rovere (Quercus petraea), il più antico albero di latifoglie di clima temperato datato al mondo, la cui età secondo la datazione al radiocarbonio è di circa 934 anni.

Un albero alto poco più di sei metri, che cresce lentamente, definito ‘regina delle querce’ e che, insieme ad altri patriarchi, vive sulle montagne calabresi.

Gli altri roveri plurisecolari

Demetra, infatti, non è la sola: i ricercatori hanno trovato altre cinque roveri plurisecolari di età compresa tra 570 e i 934 anni di Demetra; senza dimenticare che nel Parco Nazionale del Pollino erano già stati scoperti due Faggi di 620 anni (soprannominati Michele e Norman), oltre al Pino Loricato chiamato Italus.
Una scoperta, quella di Demetra, resa possibile grazie al fatto che questa tipologia di alberi cresce in zone impervie, dove è molto difficile arrivare, e ciò ne ha favorito la conservazione.
Da qui si evince, conclude la nota del parco, quale rilevante importanza rivestano i Parchi nella funzione di tutela e conservazione della biodiversità degli ecosistemi forestali in Calabria e in tutto l’Appennino meridionale.

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