Criminalità socializzata, il nuovo libro di Claudio Cordova all’AbaRC
L'ultima fatica letteraria del giornalista reggino (Iod Edizioni, collana Cronisti Scalzi) sarà presentata, in prima ufficiale, il 4 marzo alle 17:30 presso l'aula magna dell'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria
“Criminalità Socializzata. Le mafie nei social network. Dai pizzini ai post“. E’ il titolo dell’ultima fatica letteraria del giornalista reggino Claudio Cordova che sarà presentata, in prima ufficiale, martedì 4 marzo alle 17:30, nell’aula magna dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
Pubblicato dalla Iod Edizioni, quale 30esima uscita della collana Cronisti Scalzi (dedicata alla memoria di Giancarlo Siani, il giovane giornalista napoletano ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985), il libro contiene un’analisi inedita sulle mafie digitali.
L’evoluzione della criminalità nell’era digitale
L’opera di Claudio Cordova offre, infatti, un’indagine approfondita su come le organizzazioni mafiose abbiano adattato le proprie strategie di comunicazione ai nuovi media digitali, passando dai tradizionali pizzini ai social network. Attraverso un’accurata ricerca, il volume esamina il ruolo di piattaforme come Twitter, Instagram e TikTok, evidenziando come questi strumenti vengano utilizzati per costruire narrazioni propagandistiche, consolidare il potere e reclutare nuove leve.
L’autore approfondisce il fenomeno con un mix di analisi storica, reportage sul campo, interviste e studi di caso, dimostrando come la digitalizzazione abbia reso le mafie ancora più pervasive e difficili da contrastare.
Del resto, Claudio Cordova, fondatore del quotidiano online Il Dispaccio e specializzato in giornalismo investigativo, non è nuovo ad inchieste approfondite sul tema, a partire da “Terra venduta“, viaggio di un giovane reporter sui luoghi dei veleni (Laruffa 2010), passando per “Il Sistema Reggio” (Laruffa 2013), sino a “Gotha” (Paper First 2019), in cui tratta il legame tra ‘ndrangheta, massoneria e servizi segreti.
In quest’ultima opera, Cordova mette in luce il modo in cui la criminalità organizzata ha trasformato il web in un’arma per influenzare l’opinione pubblica e minare le istituzioni democratiche.
Un libro per comprendere il crimine
Arricchito dalla prefazione dei professori Francesco Pira e John Dickie, il libro analizza le implicazioni della presenza mafiosa sui social network per le forze dell’ordine, per la politica e per la società civile.
Ma “Criminalità Socializzata” non è solo un saggio informativo, che si limita a descrivere i problemi. Cordova propone anche una visione prospettica, suggerendo modi in cui la società civile può utilizzare gli stessi strumenti digitali per combattere la criminalità organizzata, promuovere la trasparenza e sostenere il giornalismo investigativo indipendente.
Con una scrittura chiara e accessibile, arricchita da dati e riferimenti accurati, il libro si rivolge a un pubblico vasto, dagli accademici agli studenti, dai professionisti del settore legale ai cittadini comuni interessati a comprendere le sfide contemporanee poste dalla criminalità organizzata, offrendo strumenti per una risposta più efficace e informata.
La presentazione
La presentazione del 4 marzo all’AbaRC vedrà la partecipazione di: Francesco Pira, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università di Messina, John Dickie, storico e docente presso l’Università di Londra.
A moderare l’incontro sarà il sociologo Fulvio D’Ascola, mentre le conclusioni saranno affidate all’autore, Claudio Cordova.