‘Col buio me la vedo io’: il libro della Mallamo al Balenando

In prima nazionale, domani 9 aprile, a palazzo San Giorgio, il romanzo della scrittrice e giornalista reggina Anna Mallamo edito da Einaudi

Anna Mallamo

Balenando in Burrasca festival propone in prima nazionale a Reggio Calabria un appuntamento di grande prestigio: mercoledì 9 aprile alle 17:00, la scrittrice e giornalista Anna Mallamo presenta “Col buio me la vedo io”, romanzo edito da Einaudi.

La presentazione

Introduce il pomeriggio dedicato alla letteratura nazionale – che si terrà nei locali di Palazzo San Giorgio, Comune di Reggio Calabria, Sala dei Sindaci – il sindaco della città Giuseppe Falcomatà. Ad accompagnare la presentazione dell’autrice saranno le scrittrici Tiziana Bianca Calabrò, Katia Colica e Eleonora Scrivo.

L’iniziativa è organizzata da Adexo aps nell’ambito del Balenando in Burrasca Festival 6 con il patrocinio del Comune di Reggio Calabria e il sostegno della Regione Calabria, Pac 2014/2020 – Az. 6.8.3. – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

La genesi del romanzo

Un’appassionata Anna Mallamo, nell’attesa, ci racconta l’origine e la nascita della sua nuova e attesissima opera: «Questo libro covava da tempo dentro di me: i libri sono feritoie per le tue storie intime. E c’era la città degli anni ʼ80, la città ferita e ricomposta, quella delle barricate, che ricordo confusamente. La città del quartiere: sono una donna di San Brunello e Tremulini».

In un vero e proprio viaggio nella sua città d’origine, la Mallamo sente forte il richiamo di una storia ambientata in un Sud riconoscibile e affascinante: «Ho trovato una motivazione forte; scoprire la differenza tra vendetta e giustizia, attraverso la storia di Lucia e del suo prigioniero Rosario. E ho potuto, attraverso loro, raccontare quelle città, quelle vite che mi urgevano. È un atto d’amore per Reggio, per la giovinezza, per quell’età inquieta in cui tutti gli opposti sono veri, e tutti in lotta tra loro».

Anche la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, nella fascetta che accompagna l’opera, sottolinea quanto i contrasti siano parte essenziale del viaggio narrativo: «Una lingua tutta nuova che afferma e nega, allarma e consola. La forza di una ragazzina che tenta di riparare il mondo e intanto lo scopre».

La trama

Reggio Calabria, primi anni Ottanta. La sedicenne Lucia Carbone, studentessa del liceo classico, sequestra un compagno di scuola e lo imprigiona nello scantinato della casa della nonna morta da pochi mesi.

Il ragazzo, Rosario Cristallo, è figlio d’un boss dell’Aspromonte, e Lucia lo ha rapito per due buone (o cattive) ragioni: la prima è che la sua migliore amica ne è innamorata, e vuole tenerlo lontano da lei, la seconda è che forse Rosario sa qualcosa sull’assassinio di una zia amatissima. Mentre fa visita ogni giorno al suo prigioniero, la vita di Lucia prosegue apparentemente come al solito: in famiglia – col padre, la madre e il fratellino Gedo -, nel quartiere e a scuola, dove Lucia si innamora di Carmine, un ragazzo dei quartieri alti. Reggio, intanto, città ferita che esce dalla prima guerra di ‘ndrangheta, è teatro degli scontri tra il Fronte della Gioventú e il Collettivo studentesco: c’è una sorta di violenza diffusa, che prende strade diverse.

L’autrice

Anna Mallamo, strettese, ovvero calabrese di Reggio emigrata a Messina e in continuo andirivieni sullo Stretto, è giornalista, dirige le pagine di Cultura e spettacoli della «Gazzetta del Sud» e gestisce un blog sull’«Huffington Post».

Per «l’Unità» ha tenuto una rubrica settimanale che raccontava le gesta semiserie, ma profondamente politiche, di un condominio di anziane donne calabresi. È autrice di Lezioni di tango (Città del Sole 2010), sul mondo del tango e i suoi protagonisti, e suoi racconti sono apparsi in diverse antologie e riviste. Per Einaudi ha pubblicato Col buio me la vedo io (2025).

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