Cinquefrondi in prima linea contro la violenza di genere
Ieri l'importante giornata di riflessione nella sala consiliare dell'amministrazione comunale in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne
L’iniziativa per l’eliminazione della violenza svoltasi ieri nella sala consiliare del comune, ha preso il via con l’esecuzione del brano “La Califfa” di Ennio Morricone, a cura del Liceo Musicale di Cinquefrondi, che ha anche curato tutti gli intermezzi musicali dell’intera giornata. Un momento emozionante che ha dato il tono a un evento dedicato alla riflessione e all’impegno contro la violenza di genere.
A dare il benvenuto ai partecipanti, l’assessora alla Parità di Genere, Giada Porretta, che ha espresso il suo ringraziamento a tutti i collaboratori per la realizzazione dell’evento.
La figura di Medusa
La sua riflessione si è concentrata sulla figura di Medusa, potente simbolo di una donna che non si piega. Medusa, infatti, non solo è vittima di violenza da parte di un uomo, ma subisce anche il disprezzo e il trattamento crudele da parte di una donna, esemplificando come, ieri come oggi, la “colpa” venga frequentemente attribuita al genere femminile.
Le analisi delle dinamiche di abuso
Nel corso della giornata, le psicologhe Tutino e Chiarini hanno presentato una serie di filmati che denunciano le dinamiche ricorrenti di abuso che molte donne subiscono. Le esperte hanno invitato i presenti a riflettere sull’importanza di comprendere i sentimenti di rabbia e di non minimizzare la violenza, al fine di rompere il ciclo di omertà e ignoranza che spesso circonda questi temi. Il loro intervento ha evidenziato la necessità di una reazione collettiva per combattere la cultura sbagliata della superiorità di genere.
Le testimonianze significative
Un momento particolarmente significativo quello delle testimonianze dei relatori e delle relatrici che hanno affrontato gravi problematiche legate al patriarcato, al mancato rispetto della volontà altrui, ai matrimoni forzati, agli abusi e alle difficoltà vissute dalle donne trans, spesso vittime di violenze senza che vengano previste aggravanti legali. In questo contesto, sono state particolarmente toccanti le parole di Moussa, ospite a Cinquefrondi del progetto SAI, che ha parlato con passione della forza e del coraggio delle donne, della speranza che arrivi finalmente il tempo dell’ascolto e della libertà.
La giornata ha visto anche la partecipazione attiva degli studenti e del Consiglio Comunale dei ragazzi, portatori di messaggi di fiducia verso relazioni sane e costruttive e verso l’uguaglianza tra i generi.
La violenza contro le donne è una questione collettiva
Il Sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia, prima dell’intervento ha invitato tutti ad osservare un minuto di silenzio nel ricordo di tutte le vittime di violenza.
Durante il suo intervento, Conia ha sottolineato che la violenza contro le donne “non è solo un problema individuale, ma una questione collettiva che riguarda tutta la società, le istituzioni, le famiglie e le comunità”.
“Il nostro impegno deve tradursi in azioni concrete” ha proseguito il sindaco, evidenziando le politiche di supporto concrete alle vittime che l’amministrazione sta mettendo in atto.
Tra queste, la costituzione di parte civile nei processi contro le violenze di genere, l’assegnazione della cittadinanza onoraria ad Annamaria Scarfò, simbolo della vicinanza della comunità alle vittime, nonchè il progetto, su cui il comune sta lavorando per la creazione di un centro antiviolenza in memoria di Roberta Lanzino.
Un invito a reagire e condannare con fermezza il patriarcato
Il sindaco ha poi esortato le donne presenti a riflettere sui segnali e sugli atteggiamenti inaccettabili e non giustificabili da parte di un uomo, invitandole a non giustificare mai comportamenti aggressivi e a non cedere a manipolazioni, reagendo invece “indignandosi e allontanando qualsiasi persona aggressiva o violenta, sia fisicamente che psicologicamente.
“Il patriarcato e l’omofobia devono essere condannati con fermezza. Etichette indecorose e vili sentenze come “Se l’è andata a cercare” non devono più essere pronunciate; solo così potremo distruggere la cultura dominante e intraprendere azioni concrete; solo così la teoria potrà divenire prassi e simili giornate acquisiranno vero significato” ha aggiunto Conia.
Casa Comunale in rosso, simbolo di lotta condivisa
“La rivoluzione inizia dal singolo, dal basso e dal proprio piccolo, illuminandosi di rosso, la Casa comunale di Cinquefrondi dà un forte segnale di impegno per il benessere comune – ha concluso il sindaco – dimostrandosi così pronta ad agire concretamente per costruire una società più giusta e rispettosa dei diritti di tutti”.