“Chi non ride è fuori moda”: il ricordo di Giacomo Battaglia
Si terrà domani 12 settembre in piazza Castello a Reggio Calabria, la quarta edizione dell'evento in ricordo di Giacomo Battaglia. Ne parliamo con Gigi Miseferi, amico e collega di sempre e conduttore della serata
Torna “Chi non ride è fuori moda“, l’evento dedicato al compianto artista reggino Giacomo Battaglia, giunto quest’anno alla quarta edizione. Uno spettacolo che è diventato ormai il “varietà” di Reggio Calabria con una serata che si preannuncia ricca di attori, comici, musicisti, ballerini, gente di spettacolo, nella suggestiva cornice di Piazza Castello il 12 settembre alle 21:00.
Patrocinato dalla Città metropolitana, l’evento sarà un susseguirsi di artisti che si esibiranno per tributare e “raccontare” quello che la figura di Giacomo ha rappresentato con la sua vita e la sua professionalità. La direzione organizzativa è affidata a Angela Battaglia, quella artistica al maestro Alessandro Tirotta.
Ce lo facciamo raccontare in anteprima da Gigi Miseferi, conduttore della serata, compagno e collega di Giacomo nel lunghissimo e indimenticabile sodalizio “Battaglia & Miseferi“.
Gigi, anche quest’anno il tributo a Giacomo?
“Siamo già nel segno della continuità, perché siamo arrivati al quarto anno di questo racconto, come mi piace definirlo, non ricordo di Giacomo, fatto attraverso la testimonianza dei colleghi che lo hanno vissuto, dei colleghi con i quali si è instaurato sempre un rapporto di amicizia. A questi si aggiungono artisti che rimangono nel segmento di quella che è l’attività professionale-artistica di Giacomo, artisti che hanno a che fare con il varietà. Noi nasciamo da lì, quindi le varie forme di spettacolo che si materializzeranno sul palcoscenico di piazza Castello il 12 settembre hanno a che fare con ciò che è stato il vissuto artistico di Giacomo”.
In scaletta ci sono artisti molto conosciuti…
“Sì. La presenza di professionisti di caratura nazionale, dà quel tocco di spessore all’evento. Ci saranno Maurizio Mattioli, Marcello Cirillo, Demo Morselli. Ci sarà un cabarettista palermitano, Ernesto Maria Ponte, perchè Giacomo amava molto la comicità siciliana, quindi anche quella ha a che fare diciamo con il cerchio magico delle cose che gli piacevano.
E poi, ormai, ci affacciamo a quella che è l’era digitale, avremo il tiktoker, Filippo Caccamo, che toccherà temi che riguardano il mondo della scuola. Riceverà il premio ‘Artista Emergente’ e lo coinvolgeremo assolutamente nello spettacolo. E poi tanti altri artisti”.
… ci sarà anche Giuseppe Garibaldi
“Esattamente, avremo anche Giuseppe Garibaldi che è stato un pò il testimonial della nostra terra attraverso il Grande Fratello. Insomma, possiamo dire che avere Giuseppe Garibaldi non è cosa da poco.
Speriamo che saremo più di mille quella sera!”.
Come sarà strutturato l’evento?
“Lo racconteremo come se fosse un format televisivo, abbiamo dato un taglio molto varietà.
Ci sarà Marcello Cirillo e questa colonna sonora composta dalla Brass Band del teatro Cilea diretta da Demo Morselli, con musicisti che sono anche di Reggio. Poi una serie di artisti che si alterneranno sul palco. La conduzione sarà mia che detterò un po’ i tempi. Sarò il metronomo di tutta la serata e quindi mi relazionerò un po’ con uno, un pò con l’altro, lasciando spazio a coloro che si esibiranno. Vedi Maurizio Mattioli, che riceverà anche il premio alla carriera, vedi Ernesto Maria Ponte, vedi anche il magico Alivernini, che è un mago comico, nostro collega anche al Bagaglino per diversi anni. Poi ci sarà una bellissima performance di Quintino Aroi, lui è un artista, un tatuatore, un performer che fa delle pitture molto particolari. Ancora, il maestro Roberto Caridi, la danza con Samuela Piccolo, che è una di famiglia e non poteva mancare, poi c’è Pasquale Caprì, reggino e carissimo amico nostro collega.
Io lo pungolerò, gli farò da spalla, mettendoci del mio e tirando fuori un po’ quella che è la comicità reggina, le storie vere di quartiere. Perchè siamo ricchi di un patrimonio culturale-artistico incredibile, storie che ascolti soprattutto al bar, che è quel luogo dove raccogli di tutto, puoi scriverci sceneggiature. Lo stesso Monicelli molti anni fa in un’intervista, quando gli chiesero come mai la commedia italiana non era più quella di una volta, lui rispose perché i registi, gli sceneggiatori, non prendono più i mezzi pubblici”.
Un evento nel segno della continuità e dell’affetto anche da parte della città?
“Esattamente e anche quest’anno ci sarà la presenza di tanta gente, tanti amici. Mi piace lanciare questo segnale, anche se è paradossale abbinarlo a un evento tragico, ci invidiano il fatto di dare continuità nel raccontare Giacomo, anche perchè in altre città magari non c’è questa sensibilità nei confronti di un artista, me l’hanno fatto notare parecchi amici e colleghi. Vorrei che il plauso arrivasse a Reggio calabria e all’amministrazione comunale che ci è stata sempre vicina sin da quando è accaduto il fattaccio, con i tributi che sono stati riservati a Giacomo, il lutto cittadino, la camera ardente nel foyer del Cilea, che Giacomo tanto amava, quindi veramente tanta attenzione, tanto garbo, tanta sensibilità.
E questa continuità non è da poco. Sai spesso e volentieri in questa città si fanno delle cose che poi dopo un anno, due si esauriscono, ed è un peccato perchè quando qualcosa viene seminato lo si deve curare. Questa veramente è una pianta che io definisco del cuore, una pianta dell’anima, ed è stata curata, perchè si vede che è fatta con quell’attenzione genuina che nasce spontanea, quindi vale il doppio, senza retorica”.
Giacomo ne sarebbe stato felice?
“Sì devo dire che Giacomo sarebbe stato sicuramente felice nel vedere l’amore manifestato con continuità dalla sua città. Del resto, viene ricambiato l’amore che Giacomo ha riservato a Reggio Calabria e alla sua gente.
E questo rappresenta uno dei punti certi della vita: il fatto di seminare in un certo modo per poi raccogliere, anche se, purtroppo, postumo”.