Charles Winning in concerto a Reggio con Victims of the tides
Intervista al cantante e compositore scozzese che il 9 dicembre, presso l’Arci Samarcanda, ha presentato il suo primo album
Victims of the tides. Vittime delle maree. Un titolo originale e interessante quello del primo album del cantante Charles Winning che il 9 dicembre alle 21, ha presentato all’Arci Samarcanda di Reggio Calabria in un concerto realizzato per il Balenando in Burrasca.
Scozzese di nascita ma reggino d’adozione, Charles Cameron Winning è un cantautore, chitarrista, compositore e scrittore che ama sperimentare. Diverse le band, i cambi di stile e lavoro nell’industria musicale inglese, fino all’ultimo gruppo Gatling Guns. Molti i pezzi pubblicati ed eseguiti in Gran Bretagna, Stati Uniti e Italia su tv, radio, album e film.
Ha partecipato al Live Aid dell’85, lavorando anche con i Queen, Elton John e Phil Collins. Influenzato dalla poesia di Robert Burns, Winning è un artista che racconta storie in musica, incrociando realtà, speranza e sogni impossibili, come nel suo primo romanzo, Acqua pazza (Crazy Water).
Nello spettacolo “CC Winning and Train of love”, la sua voce è stata accompagnata da Alessio Lex Mauro al basso e da Domenico Crea alle tastiere e chitarra, una vera e propria «conversazione con la musica», come ci ha detto lui stesso nel suo mix «caotico» di due lingue e l’immancabile «dark humour».
Singer and writer, what do you feel more?
«I started by writing songs when I was about 14 years old and I guess has always been my passion. I always carry a note book in case I have an idea. Most of them I throw away but when I like something I try to perfect it. I don’t like lazy writers. It was only when I came to Italy that I got the writing “bug”. I think it was the new environment I found myself in. Now I enjoy the process of both recording new songs and, usually in the summer, the space and time to think of stories. I am hoping that the next book will be even better».
(Cantante e scrittore, in cosa ti rivedi di più?
«Ho iniziato a scrivere canzoni quando avevo circa 14 anni, ed è sempre stata la mia passione. Porto sempre con me un quaderno nel caso in cui mi venga un’idea. La maggior parte di esse le butto via, ma quando ne trovo una che mi piace, cerco di perfezionarla. Non mi piacciono gli scrittori pigri. È stato solo quando sono venuto in Italia che ho preso il “virus” della scrittura. Penso che sia stato il nuovo ambiente in cui mi sono trovato. Ora mi diverto sia a registrare nuove canzoni che, di solito in estate, nello spazio e nel tempo, a pensare storie. Spero che il prossimo libro sarà ancora migliore»).
What are you singing? What’s your music about?
«My songs are all true stories about people I have met over the years or they are personal experiences or when I get angry about social injustice. I think it’s sad that nobody seems to write protest songs anymore. I love the fact that for Italians the words are as important as the music, I will spend days trying to make the words perfect».
(Cosa canti? Di cosa parla la tua musica?
«Le mie canzoni sono tutte storie vere su persone che ho incontrato nel corso degli anni, oppure sono esperienze personali, ad esempio, quando mi arrabbio per ingiustizie sociali. Trovo triste il fatto che sembra che nessuno scriva più canzoni di protesta. Adoro il fatto che per gli italiani le parole siano altrettanto importanti quanto la musica; passo giorni cercando di rendere le parole perfette»).
Crazy Water (Acqua Pazza) is your first novel, were you thinking about Reggio?
«Well, it is based in a fictional fishing town which is half Marzamemi in Sicily and Chianalea, so it’s a lot about the way of life in Southern Italy. So not exactly about Reggio but certainly about the characters and life».
(Acqua pazza è il tuo primo romanzo, lo hai scritto ispirandoti a Reggio?
«La storia si svolge in una cittadina di pescatori immaginaria che è una specie di combinazione tra Marzamemi in Sicilia e Chianalea. Quindi, riguarda molto lo stile di vita nel Sud Italia. Non esattamente su Reggio, ma sicuramente riguarda i personaggi e la vita»).
It was born from the blog “Winning over Italy”. What is the topics?
«When I started the blog I sent it to a famous Australian travel writer living in London. He has 2 very funny books about travelling round Italy on a Vespa. He got back in touch with me and persuaded me to keep writing and even had a publisher interested. But then I thought I would like to write a story. One day, I was sitting in a square in Marzamemi and the story just came to me. The blog, however, is very much about my observations as an immigrant to a new culture, most of it I hope is amusing».
(Lo hai sviluppato dal blog “Winning over Italy”. Di cosa parli nel tuo blog?
«Quando ho avviato il blog, l’ho inviato a un famoso scrittore di viaggi australiano che vive a Londra. Ha scritto due libri molto divertenti sul viaggiare in Italia su uno scooter Vespa. Mi ha risposto e mi ha persuaso a continuare a scrivere, e persino un editore si è dimostrato interessato. Ma poi ho pensato che mi piaceva scrivere una storia. Un giorno, ero seduto in una piazza a Marzamemi e la storia mi è semplicemente venuta in mente. Il blog tratta molto delle mie osservazioni come immigrato in una nuova cultura e spero che sia divertente»).
A Scotsman in Reggio Calabria, it sounds like the title of a novel… tell us about your life.
«Have you got a few days to spare? After getting my degree in Hotel Management, I went to London to be near the music industry and was lucky enough to be involved in some major events with many of the famous bands. But in the UK it was pretty much hard work and despite the crazy adventures, time for being creative was put aside to just surviving. But now it’s great to have the time and environment to devote time to writing. There was never the time in London».
(Uno scozzese a Reggio, sembra il titolo di un romanzo… raccontaci un po’ la tua vita.
«Hai qualche giorno libero? Dopo aver conseguito la laurea in Gestione Alberghiera, sono andato a Londra per essere vicino all’industria musicale e ho avuto la fortuna di essere coinvolto in alcuni eventi importanti con molte delle band più famose. Ma nel Regno Unito era principalmente duro lavoro e nonostante le avventure folli, il tempo per essere creativi veniva messo da parte per sopravvivere. Ora è fantastico avere il tempo e l’ambiente per dedicarsi alla scrittura. A Londra non c’era mai tempo»).
We know why you came here. But why you stayed?
«When Maria and I got married here, I just felt at home. We visited the family a few times but it was the time of the economic crash in 2008. My business at the time was suffering so the idea of coming to a better quality of life and pretty girls was hard to resist. I have the environment, the inspiration and the time to be creative now. I don’t have to spend hours on dirty trains, through grey city but I go to work with the mountains on one side and the sea on the other».
(Sappiamo cosa ti ha spinto a venire qui ma cosa ti ha fatto restare?
«Quando io e Maria ci siamo sposati qui, mi sono sentito subito a casa. Abbiamo visitato la famiglia alcune volte, ma era il periodo del crollo economico nel 2008. La mia attività all’epoca stava soffrendo, quindi l’idea di andare in cerca di una migliore qualità di vita e di ragazze carine era difficile da resistere. Ora ho l’ambiente, l’ispirazione e il tempo per essere creativo. Non devo passare ore su treni sporchi, attraverso una città grigia ma vado a lavorare con le montagne da un lato e il mare dall’altro»).
Did you work with Phil Collins and Queen, is it true?
«I was lucky enough to be involved at live aid in 85. I was working behind the scenes with queen mainly but also with Elton John, Phil Collins and others. I don’t think we slept for 2 weeks before the concert… The logistics were incredibly difficult… The sound systems, lighting… Yet someone still forgot their drumsticks… Emergency».
(Hai lavorato con Phil Collins e i Queen, è vero?
«Ho avuto la fortuna di essere coinvolto nel Live Aid nell’85. Lavoravo dietro le quinte principalmente con i Queen ma anche con Elton John, Phil Collins e altri. Credo che non abbiamo dormito per 2 settimane prima del concerto… La logistica era incredibilmente difficile… I sistemi audio, l’illuminazione… Eppure qualcuno ancora dimenticava le bacchette… Emergenza»).
Let’s talk about Reggio’s concert.
«When I came to Reggio I didn’t expect to meet such great musicians. Now I’m grateful to have met some great players who make me sound better than I am. Lex is playing bass but I’ve been working with him for some years producing my debut album Victims of the Tide. Domenico is a great musician who I hope stays with us for many more years. He’ll be playing keyboards, Harmonica, guitar and even Bagpipes. So I’m really looking forward to the gig. I just hope that the audience will enjoy listening as I do playing. I would like it to be an intimate atmosphere where the audience might participate, even ask questions if they want. A conversation with music».
(Parlaci del concerto di Reggio.
«Quando sono arrivato a Reggio, non mi aspettavo di incontrare musicisti così fantastici. Ora sono grato di aver conosciuto dei grandi musicisti che mi fanno suonare meglio di quanto io sia. Lex suona il basso, ma lavoro con lui da alcuni anni producendo il mio primo album “Victims of the Tide”. Domenico è un musicista eccezionale che spero rimanga con noi per molti anni ancora. Suonerà tastiere, armonica, chitarra e persino cornamusa. Quindi non vedo l’ora che arrivi il concerto. Spero solo che il pubblico possa godere dell’ascolto tanto quanto io godo nel suonare. Vorrei che fosse un’atmosfera intima, dove il pubblico potrà partecipare, anche fare domande. Una conversazione con la musica».
Balenando in Burrasca Reading Festival – Umani Disumani è un’iniziativa realizzata dall’associazione Adexo con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo Progetti Speciali 2023 Teatro.
Info e prenotazioni 3299815211, sui canali social del festival e sul sito www.balenandoinburrasca.it
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