C’eravamo tanto amati è la rubrica di Antonio Calabrò che parte dal cinema per spaziare su vari orizzonti. Insomma, racconta storie. Storie gloriose (a volte no ma pur sempre storie) su Reggio e la sua gente…
Dopo cene e pranzi pantagruelici, il Natale era soprattutto riunirsi attorno ad un tavolo e giocare: su
[...]La prima regola del Natale era “siate più buoni”, che sintetizzava, in modo efficace, i motivi autentici
[...]Sono anche gli oggetti di uso comune a tracciare le linee della storia, oggetti che sembravano eterni ed
[...]Per i giovani reggini fino a trenta anni fa corteggiare era un dovere, oltre che un diritto. La mattina prima
[...]A Reggio ormai si vive di bon ton. Le gentilezze fioccano ovunque, è tutto uno svenevole e languido donarsi
[...]Quando eri invitato ad una Festa “in casa”, non dormivi più da una settimana prima, o almeno impiegavi
[...]Reggio, sempre beatamente distesa sullo Stretto come una Olympia di Manet con i reumatismi e le vene
[...]Gli anni ’70 erano all’ultimo giro e tra disastri collettivi e individuali, violenza, sogni, ingenuità,
[...]Giuseppe Spagnolo e Consolato Polimeni erano imbarcati sull’incrociatore Pola fin dall’inizio della
[...]In ogni casa c’era un televisore: voluminoso e pesantissimo, con una manopola per cambiare canale molto
[...]A Reggio ci sono dozzine di locali (che bellezza, direi), c’è una vasta scelta di menù, di location, di
[...]A Reggio Calabria c’erano tanti cinema e tanti baldi giovani affamati di storie e di vita. A metà degli
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