Bova e l’orma della regina
Nella parte alta delle rovine del castello che dominano ancora oggi l'antico borgo, esiste l'orma di un piede di donna che nasconde storie di nobiltà e tesori
Lungo il versante ionico la Madonnina del Mare – dominante il promontorio di Capo Chrisafi dove un tempo i giovani solevano celebrare le feste afrodisiache in onore di Venere nel tempio a lei dedicato – annuncia l’approssimarsi ad un paese dove la storia si confonde con il mito: Bova.
Lasciandosi alle spalle la suggestione dell’azzurro mare di Jalò Tu Vùa (Bova marina), i riflessi dorati del sole accompagnano la tortuosa salita verso la roccaforte di Bova superiore.
Bova, “capitale” dei Greci di Calabria
Chòra tu Vùa, la “capitale” dei Greci di Calabria, bella e solitaria, si aggrappa alla roccia che la sorregge da tempo immemorabile in un susseguirsi di colline e in un’apoteosi di ginestre e fichi d’india. Qui le chiese, i palazzi signorili, le viuzze e, su tutti, le rovine del Castello normanno, conservano intatte le antiche vestigia di un fastoso passato.
Proprio intorno al diroccato castello, luogo di difesa e rifugio dagli attacchi dei nemici, le leggende si perdono nella notte dei tempi.
L’orma misteriosa
Nella parte alta di ciò che resta del maniero, infatti, sopra un macigno, è ancora visibile una cavità che, nei racconti tramandati di generazione in generazione, rappresenta l’orma di un piede di donna.
Secondo una leggenda, l’impronta sarebbe appartenuta alla contessa Matilde di Canossa che aveva ricevuto in dono il castello dall’allora pontefice Gregorio VII.
Si narra che un tempo le fanciulle del luogo andassero a confrontare l’orma con il proprio piede, perché se fosse combaciata con l’impronta di una di loro, la fortunata avrebbe scoperto di discendere dalla potente contessa e avrebbe potuto rivendicare le proprie origini nobili.
L’orma della Regina
Un’altra leggenda antichissima parla invece dell’orma della “Regina”.
Pare, infatti, che Bova sia stata fondata da una regina greca che, sbarcata lungo le coste ioniche, si inoltrò nell’entroterra decidendo di fissare la propria dimora in cima alla roccaforte e facendo costruire, a tal fine, il castello.
L’orma sarebbe dunque quella della regina che, prima di morire, incise l’impronta del proprio piede nel punto più alto della roccia, come simbolo dell’incontrastato potere.
Secondo quest’ultima versione, se una giovane fanciulla, come una Cenerentola moderna insomma, a mezzanotte in punto, riesce a calzare perfettamente l’orma della regina, la roccia improvvisamente si aprirà dando alla luce un immenso tesoro.