Bivongi e le cascate del Marmarico: una “meraviglia italiana”
Le cascate del Marmarico, con il loro salto di 114 metri sono le più alte della Calabria che Bivongi custodisce insieme al primato della longevità e alla sua storia millenaria
Avvolto da un’atmosfera quasi irreale, ai piedi del monte Consolino nella vallata dello Stilaro, il borgo millenario di Bivongi ha più di un primato. Qui vi sono custodite le cascate più alte della Calabria, quelle del Marmarico. E qui, pare, vi sia il primato della longevità: un primato che ancora oggi nessuno studioso è riuscito a spiegare.
Le Cascate del Marmarico
Le Cascate del Marmarico, incastonate tra i tortuosi sentieri e i boschi rigogliosi, si formano dall’acqua dello Stilaro che scende dal vallone Folea creando tre salti successivi e un piccolo laghetto alla base. Con il loro spettacolare salto di 114 metri sono le più alte della Calabria e sin dal 2011 hanno ottenuto il riconoscimento di “Meraviglia italiana“.
Come raggiungere le cascate
Per arrivare alle cascate sono possibili due itinerari: il primo con un tratto in fuoristrada dal centro di Bivongi fino al punto di confluenza tra il vallone Folea e Ruggiero con un tratto a piedi lungo il corso del Folea, oppure con un percorso interamente a piedi di circa due ore partendo dalla località Ferdinandea e seguendo il sentiero segnalato dal GEA (Gruppo escursionisti Aspromonte).
Entrambi gli itinerari richiedono una buona dose di cammino ma lo spettacolo che appare allo sguardo quando si arriva è in grado di ritemprare ogni stanchezza: un’oasi paradisiaca, dove lo scenario selvaggio è interrotto solo dal rumore dell’acqua e dai richiami degli uccelli e, nei mesi estivi, dalle voci dei visitatori che si godono un tonificante bagno nel cristallino laghetto naturale.
Bivongi come Hollywood
Il borgo millenario, ovviamente, attrae non solo per le cascate ma anche per le tante bellezze e “curiosità” a partire dall’accesso alle porte del paese, dove su una collinetta c’è la scritta “Bivongi”, a caratteri cubitali blu, che rievoca il famosissimo simbolo hollywoodiano.
Tra viniadi e rughe per il borgo millenario
Una volta entrati nel borgo, bisogna seguire l’andamento delle strettissime “viniadi”, delle “rughe” e delle case con le caratteristiche scale laterali, e ci si può recare alla seicentesca chiesetta di Santa Maria; al Santuario medievale di Maria SS. Mamma Nostra, restaurato di recente e alle mura millenarie del Convento dei SS. Apostoli.
Da non perdere il cenobio di S. Giovanni Therìstis eretto nel sec. XI, nel quale ammantati dal silenzio e dalla meditazione vivono stabilmente i monaci greco-ortodossi del monte Athos.
Mercato della Badia
Bivongi è anche terra di artigianato, come l’antica arte degli intrecci in vimini, della lavorazione della ceramica e della ginestra, del macramè e tante altre. Tradizioni che ogni anno possono essere vissute nella festa di colori, profumi e sapori che è il Mercato della Badia, evento tipico che accende il borgo di magia, grazie anche agli artisti di strada, la cui XXIX edizione si è tenuta tra il 17 e il 18 agosto.
Ecomuseo delle Ferriere
Tappa obbligata a Bivongi è anche l’”Ecomuseo delle ferriere e fonderie della Calabria”, primo di questo genere realizzato in Italia che conserva, tra bocche di miniere e vecchi mulini, testimonianze dell’intensa attività industriale che interessò la vallata.
Le “Acque Sante”
Proseguendo tra i sentieri naturali, ci si può immergere nelle medicamentose “Acque Sante” di Bagni di Guida e rinfrancarsi all’ombra nel parco “Nicholas Green”, magari gustando un buon picnic nell’area attrezzata.
Bivongi e il primato della longevità
Cosa non da poco, infine, a Bivongi sembra che scorra l’elisir di lunga vita, tanto che nel 2021 è stato celebrato persino il Festival della Longevità.
Più di 40 degli abitanti ha un’età tra i 90 e i 99 anni e in tanti superano in buona salute quota 100 (dati 2023). Anzi nell’ultimo decennio vi sono stati almeno una ventina di centenari.
Un primato che il borgo si contende solo con l’isola di Okinawa in Giappone e che ha trasformato Bivongi in una meta per il turismo esperienziale, attirando scienziati, esperti e semplici curiosi da ogni parte del mondo per carpire il segreto della longevità.
Il vino di Bivongi
Qualcuno è convinto che la vallata dello Stilaro che raccoglie Bivongi sia benedetta dai santi del luogo.
Altri pensano, più scientificamente, che possa dipendere dal basso consumo di carne contro un alto consumo di verdure.
Ma chissà che l’elisir di tanta lunga vita non sia proprio il vino. Sicuramente, a un “bicchierino” del DOC di Bivongi gli anziani del posto non rinunciano.