Ha chiuso domenica i battenti Bergarè 2024, l’evento dedicato al principe degli agrumi reggino, organizzato dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria dal 3 al 6 ottobre presso il Castello Aragonese. Un successo di pubblico e colori che ha ospitato per giorni spettacoli, musica, gastronomia, prodotti agricoli del territorio e tutto quanto ruota intorno all’economia del bergamotto.
Il talk sul bergamotto
L’ultima giornata si è aperta con il convegno sul tema “Bergamotto di Reggio Calabria: tra identità locale e attrattività turistica”, organizzato con il contributo tecnico-scientifico dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (ISNART) al quale hanno preso parte esperti di turismo, docenti universitari e rappresentanti delle istituzioni a partire dalla promotrice dell’evento, la Camera di Commercio di Reggio Calabria.
Dal convegno è venuta fuori l’importante proposta del presidente Antonino Tramontana: “creare l’agrumiturismo, sul solco di quanto già si fa per enoturismo e oleoturismo”.
L’agrumiturismo
Nel talk di chiusura, ripercorrendo i momenti salienti della terza edizione che ha visto la novità dello street food, delle mostre, delle degustazioni e degli spettacoli per grandi e piccini, il presidente ha anche parlato del parco urbano dedicato agli agrumi, nel cuore della città, un giardino botanico aperto alla cittadinanza e ai turisti pensato per documentare le varie specie di agrumi. Tramontana ha esplicitato anche la proposta sull’agrumiturismo: “Analogamente a quello che si fa per l’enoturismo e l’oleoturismo, vorremmo fondare una nuova offerta turistica: l’agrumiturismo, una nuova rete di accoglienza da creare insieme a tutte le associazioni di categoria, università, regione per coinvolgere l’intero territorio regionale. Si può creare una ”rotta” degli agrumi che abbracci anche le molte altre eccellenze del territorio (cedro, clementine, limone)”. Una proposta, dunque, “che integra il turismo locale e parte appunto dal Bergamotto come attrattore turistico”.
Una proposta su cui il sindaco Falcomatà si è detto favorevole anche perché il turista di oggi è diventato un viaggiatore che vuole fare esperienza e correla al viaggio la conoscenza del prodotto del territorio.