Basileia: l'Aspromonte protagonista a Venezia - CULT and Social

Basileia: l’Aspromonte protagonista a Venezia

Opera prima di Isabella Torre, Basileia ha portato in scena le bellezze paesaggistiche e selvagge dell'Aspromonte, ricevendo ampi consensi all'81esima Mostra del Cinema di Venezia

Nebbia fitta e natura selvaggia. Un archeologo cerca un antico tesoro, guidato da un vecchio libro che consulta ossessivamente. Ma le sue ricerche sveglieranno creature mitiche e misteriose che cambieranno la vita di un remoto villaggio di montagna. E’ questa la trama del film Basileia, opera prima di Isabella Torre presentato nei giorni scorsi fuori concorso alle “Giornate degli autori” dell’81esima mostra del cinema di Venezia.
L’archeologo ha il volto di Elliott Crosset Howe, la natura selvaggia, vera protagonista del film, è quella del nostro Aspromonte, e in particolare di Antonimina.
Sono i territori dell’aspra montagna nostrana il personaggio vero e proprio che guida il racconto, con una natura potente e travolgente. E la regista Torre, al suo debutto nei lungometraggi, riesce ad evocarne persino il respiro.
Del resto ha affermato la stessa Torre, “con il suo paesaggio aspro e spietato, l’Aspromonte è il vero protagonista della mia storia. Lì il passato è una presenza costante, depositario della tradizione ma anche di un destino ineluttabile. I conflitti esplodono improvvisamente in momenti particolari, quando è necessario confrontarsi con forze esterne e minacce straniere”.
Nel film, l’archeologo e le sue attività di ricerca “rappresentano questa improvvisa e violenta intrusione che scatena conseguenze inimmaginabili. Ma il tentativo di riportare alla luce il passato e di piegarlo agli imperativi della scienza e del commercio scatena reazioni violente e mostruose”.
Dalle viscere della terra violata e ferita emergono, infatti, le Ninfe, minacciose ed al tempo stesso affascinanti. “Sono creature senza freni, né umane né divine, né vive né morte. Una volta liberate, si infiltrano nella vita dei villaggi vicini, disseminando morte e distruzione. Sono creature indefinibili, effimere ed eteree come la nebbia delle montagne circostanti, ma lasciano un segno indelebile su tutto ciò che toccano. Sono lì per ristabilire la distanza tra gli uomini e i misteri del mondo” conclude la regista.
Il film prodotto da Stayblack con Rai Cinema e realizzato con il sostegno della Calabria Film Commission è musicato da Andrea De Sica e montato da Jonas Carpignano.
Nel cast del film, oltre a Elliott Crosset Hove (“Wildland”, e “Godland”), Angela Fontana, protagonista di “Indivisibili” e Koudous Seihon (“Mediterranea”, “A Ciambra”).

Una fiaba soprannaturale con innesti di realismo che, dopo il debutto in anteprima mondiale a Venezia, attendiamo di vedere nelle sale reggine.

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