Alle Muse la famiglia come fatto sociale
"Cambiamenti psicosociali delle dinamiche familiari", l'ultimo incontro domenicale presso la Sala d'arte di via San Giuseppe
L’associazione culturale Le Muse – Laboratorio delle Arti e delle Lettere di Reggio Calabria, continua le sue attività domenicali con nuovi importantissimi momenti di questa nuova programmazione del venticinquennale.
“Cambiamenti psicosociali delle dinamiche familiari” è stato l’ultimo incontro presso la Sala d’arte di via San Giuseppe, occasione questa per parlare del ruolo della Famiglia e dei cambiamenti che ha subito nel tempo anche da un punto di vista legislativo.
Il presidente prof. Giuseppe Livoti in apertura di serata ha messo in evidenza come sono importanti gli studi e varie le definizioni di studiosi ed esperti che dichiarano che “La famiglia può essere definita come il luogo in cui nasciamo: non solo uno spazio fisico dove sentirsi al sicuro, ma anche il luogo degli affetti, delle relazioni profonde, la propria base sicura. La famiglia è parte integrante della nostra identità e ci caratterizza per tutta la vita, mentre le appartenenze sociali (scuola, lavoro, gruppo di amici, associazioni, ecc.) sono limitate nel tempo e servono per ‘completare’ la nostra personalità. La famiglia si è evoluta nel tempo in modo significativo: molti secoli fa c’era più attenzione ai bisogni primari, alle regole e ai ruoli. Negli ultimi decenni la famiglia è diventata un luogo in cui ogni componente può esprimere e appagare potenzialmente tutti i tipi di bisogni”.
Ha aperto la conversazione Elisa Mottola psicologa, già Responsabile del Consultorio Familiare San Marco, delegata Muse Ricerca psico medico scientifica, Consigliere Ordine Psicologi della Calabria la quale, si è soffermata sul ruolo della Famiglia nel tempo ed in particolar modo sulla “Famiglia Patriarcale” che ha sempre puntato su due elementi il “controllo ed il dominio”.
Nel modello patriarcale, il padre esercita un controllo e un dominio sugli altri membri della famiglia. Ciò può manifestarsi attraverso l’imposizione delle proprie opinioni, la limitazione dell’autonomia e delle libertà delle donne e l’uso di violenza o coercizione per mantenere il potere. La coppia continua la Mottola, deve affrontare negli anni molte mutazioni, cambiamenti, che possono minare la stabilità e la forza della relazione, ed a volte capita di dover cambiare vita e di trovare un nuovo equilibrio che soddisfi entrambi i partner. Se uno dei due considera il cambiamento come un pericolo, anziché una possibilità di crescita della coppia, allora iniziano le difficoltà e l’evoluzione della relazione subisce un arresto. Da questo ogni coppia è a sé, ma con dei bisogni fondamentali che ognuno di noi ricerca nella vita: bisogno di attaccamento e di appartenenza; bisogno di autonomia, di essere rispettato dal mondo che lo circonda ed essere liberi di esprimersi. Se i bisogni sono appagati la coppia è in armonia e dunque equilibrio.
Anna Bellantoni avvocato, Presidente AMI Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani per la Tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia distretto di Reggio Calabria e membro della Giunta Esecutiva, Consigliere Cpo Ordine degli Avvocati Rc si è soffermata sul ruolo dell’avvocato matrimonialista professionista specializzato in diritto di famiglia, ossia nella gestione di tutte le consulenze e le controversie relative al matrimonio, separazione, divorzio, unioni civili e LGBT, coppie di fatto, oltre in diritto della persona, dei minori e delle successioni.
Il compito principale di questi professionisti è quello di gestire in termini legali ogni aspetto connesso con la fase “fisiologica” del rapporto ovvero i diritti ed i doveri a cui si va incontro sposandosi e con quella “patologica” del matrimonio ovvero i diritti ed i doveri conseguenti a una separazione o a un divorzio, soprattutto nel caso in cui ci sono figli. L’avvocato matrimonialista dunque è utile e fondamentale soprattutto per la consulenza su diritti e doveri legati al matrimonio. Utile nel caso di separazioni e divorzi sia consensuali che giudiziali. E poi anche nel caso dell’affidamento dei figli, li tutela, soprattutto nel caso di minori, garantendo la loro assistenza in modo che crescano in un ambiente familiare sano e adatto al loro sviluppo fisico e psicologico.
Giovanna Stilo, Assistente Sociale del Consultorio Familiare H12 Melito Porto Salvo si è soffermata sul ruolo dell’assistente sociale nella società. E’ una professione ha commentato la Stilo, che opera con autonomia tecnico-professionale e di giudizio. Ci muoviamo ha continuato, con varie fasi di intervento per la prevenzione, il sostegno e il recupero di persone, famiglie, gruppi e comunità in situazioni di bisogno e di disagio e può svolgere attività didattico formative e svolgiamo compiti di gestione, organizzazione e programmazione nella gestione di servizi sociali come nel mio caso lavorando in una importante realtà, quella di Melito Porto Salvo.
Tra i nostri ruoli anche quello di lavorare in sinergia con l’autorità giudiziaria, solamente per attività con la funzione tecnico professionale. Per noi conta ed è importante ogni singolo individuo, che dobbiamo tutelare per contrastare i bisogni sociali, le difficoltà i bisogni ed i disagio della persona.
Alle Muse dunque un viaggio una analisi di quelli che sono i valori fondamentali dei rapporti genitori-figli, dei cambiamenti psicosociali delle dinamiche familiari che purtroppo conducono ad un chiarimento difficile del termine famiglia. L’incontro è stato utile ad individuare i criteri definitori generali e rispettosi della complessità della famiglia oggi, analizzando anche nuovi scenari naturali e ciò che Émile Durkheim ha definito un “fatto sociale”.