La mitica "Casetta blu" si prepara a rinascere - CULT and Social

La mitica “Casetta blu” si prepara a rinascere

Presentato ieri a Pellaro il progetto "T.R.A.M.A." che mira a far diventare il famoso immobile identitario sulla Statale 106 un polo sociale e culturale per Reggio Calabria

Una villa in stile liberty, un luogo del cuore e della memoria, la “Casetta Blu” sulla statale 106 all’altezza di Pellaro per moltissimi reggini è una vera e propria icona. In tanti coloro che guardandola vi “hanno lasciato un pensiero, una fantasia, un’immagine, un’ emozione, un ricordo: questa è la casa delle streghe, delle fate, dei fantasmi, della fata Turchina e di Pinocchio. tutti, fin da piccoli, hanno sognato su questa casa. Tutti, tranne me”. Così Maria Antonietta Zuccalà, discendente della famiglia che è proprietaria della Casetta Blu da più di 80 anni, spiega il reale valore e significato dell’immobile ereditato, sul quale ha deciso di agire, per riportarlo a “nuova vita” proprio grazie al “prezioso immaginario collettivo che si è formato intorno a lei, dall’attenzione e dall’affetto che milioni di sguardi in tutti questi anni le hanno dedicato, dalla sua capacità di unire sguardi, emozioni e persone”. Da qui nasce il progetto “T.R.A.M.A.”, presentato ieri a Pellaro, che mira a far diventare il famoso immobile ormai “identitario” un polo sociale e culturale per l’intera città di Reggio Calabria.

La “Tornanza”

“Ho capito che il mio compito in questo periodo della mia vita era diventato quello di prendermi cura delle terre e delle proprietà che mi sono arrivate dai miei nonni, per prendermi cura delle mie stesse radici familiari e culturali. La casetta blu per me è stata inizialmente proprio un richiamo a prendere atto di quello che avevamo lasciato o abbandonato, a un prendersi la propria responsabilità per quel che ci era stato affidato, a prendersi cura e rigenerare luoghi e relazioni che ci arrivavano dal passato” dice la Zuccalà.

“Era il 2019 – prosegue – e da allora ho deciso di sperimentare quella che viene chiamata “Tornanza”, ho deciso di tornare in questa terra iniziando col prendermi cura delle Radici, intese proprio come radici, suolo, terreno: mi sono presa del tempo per imparare a progettare formandomi in Permacultura, un metodo di progettazione per gestire sistemi agro ecologici in un’ottica rigenerativa, in risposta alle sfide ambientali del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità”.

La promozione sociale

Da qui è iniziato un percorso, grazie all’associazione di promozione sociale “La Casetta Blu a.p.s.”, diventata oggi Ente del terzo settore, per avere fin da allora la possibilità di organizzare in una cornice di trasparenza e legalità attività aperte al pubblico secondo quelli che sono i principi stabiliti nello statuto associativo. Tra il 2020 e il 2022 la casetta ha ospitato “nel nostro teatro di paglia, chiamato ‘spazio Agorà’ serate musicali, concerti, rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri e tanti altri eventi che hanno avuto come filo conduttore la contaminazione positiva di bellezza, cultura, arte e sogni, fino ad arrivare alla trasformazione di questo spazio in un vero e proprio set cinematografico per il cortometraggio di Luigi Parisi ‘La Casa blu’”.

Negli ultimi anni è stato poi necessario un periodo di osservazione, di progettazione, di studio dei luoghi, di progetti sulla casa e delle dinamiche tra le persone per arrivare alla realizzazione di una visione “T.R.A.M.A.”.

T.R.A.M.A.

Il progetto, acronimo di “Terra, Radici, Accoglienza, Memoria, Agorà” illustra la Zuccalà “inizia oggi” con l’obiettiivo che “che la Casetta blu possa esprimere il suo potente valore evocativo, e quindi possa rivestire pienamente il suo ruolo di generatore di sogni e di portatore di memoria”, attraverso due direttrici di intervento: “la prima, in ordine di priorità, fa da cornice a tutto il resto: la realizzazione di un piano di lavoro per la messa in sicurezza dello stabile e la sua ristrutturazione”; la seconda guarda allo spazio esterno nelle sue molteplici possibilità: non sarà un ambiente statico, ma concepito come dinamico, propulsivo ed in continua evoluzione. Vogliamo che La Casetta Blu divenga un Polo culturale e che lo spazio esterno si trasformi in un’Area multifunzione, punto di riferimento e di aggregazione per la cittadinanza. Luogo di apertura verso il territorio, di eventi, di incontro. Di coltura e di cultura. Un luogo per i cittadini e con i cittadini”.

Valorizzare quest’area, conclude la proprietaria della casetta, “può essere un ulteriore elemento di appeal per la nostra città e per la nostra regione. Ne gioverebbero in tanti non solo Reggio Calabria, candidata a diventare capitale della cultura 2027, ma anche le attività intorno. Tutte quelle realtà organizzate che intendano aderire al progetto diventandone partner strategici al fine di facilitare, in prospettiva, l’adesione anche delle persone fisiche, i cittadini, in un processo di allargamento progressivo per piccoli passi. Essenziale il coinvolgimento dei cittadini non solo alla dimensione culturale ma collettiva; necessari gli interventi condivisi con l’amministrazione. Noi lanciamo il sasso nello stagno, tutti avranno modo di valutare attraverso il documento che abbiamo prodotto se questa è una idea valida, sostenibile nel tempo e se vogliamo scommetterci tutti quanti come comunità ma ci vuole un riscontro da parte dei cittadini e degli amministratori locali, perché questa è una cosa che non si fa da soli serve la collaborazione di tutti gli attori”.