Pentedattilo: la magia delle cinque dita in un cartone animato - CULT and Social

Pentedattilo: la magia delle cinque dita in un cartone animato

Intervista al regista e animatore reggino Claudio Quattrone che ha realizzato il teaser "Dattilo": una storia d'amore ambientata nella magica montagna che aspetta il suo lieto fine

Che Pentedattilo sia magico non ci sono dubbi. L’alone misterioso che circonda il borgo – luogo della tragica saga degli Abenavoli e degli Alberti, luogo di abbandoni ma anche di recupero, con la sua insolita forma che ricorda le cinque dita di una mano – ha fatto ricamare nei secoli miti e leggende di ogni tipo.

Da qui e dall’amore per la propria terra, il regista e animatore reggino Claudio Quattrone ha ideato un prodotto di animazione, unico nel suo genere, il teaser “Dattilo“, presentato nel borgo stesso alla fine del mese di agosto. Una storia d’amore in salsa fantasy che prende spunto dalla tragedia ma che diventa una storia di rinascita per tutto il borgo e che non ha nulla da invidiare ai griffati della Disney.

Specializzato in cinema d’animazione presso il The Animation Worskhop di Viborg (Danimarca), Quattrone da molti anni lavora nel settore collaborando, tra l’altro, con Disney, Warner Bros, Netflix, Prime Video, Rai, e, da reggino innamorato della propria città, non poteva che dedicarle una storia ad hoc.

Così, da due anni e mezzo a questa parte, ha lavorato insieme al suo staff per realizzare questo teaser che, ovviamente per diventare un cartoon completo necessita di un processo lungo e dell’intervento di grandi case cinematografiche, perchè ancora oggi, spiega il regista, “dare vita a un cartone è un lavoro artigianale che richiede moltissimo impegno”.

Intanto ci facciamo raccontare proprio da lui tutto su Dattilo che presto si spera, possa diventare un cartone animato vero e proprio. Le qualità, del resto, ci sono tutte. La trama c’è ed è avvincente, la magia pure e il lieto fine non aspetta altro che di essere raccontato!

Claudio, perchè hai scelto Pentedattilo come protagonista?

“Sono nato a Reggio calabria e frequento Pentedattilo da quando ero piccolo, la prima volta che ci sono stato, avevo forse 8 anni per un’uscita Scout, dopo di che negli anni sono stato inserito nello staff del Pentedattilo Film Festival, questo bellissimo festival che si tiene ormai da 15 anni nel borgo, quindi ho sempre avuto motivo di ritornarci. E’ il luogo del mio cuore ed è magico. Non ho mai conosciuto una persona che dopo averlo visto non se ne sia innamorata. Mi sono anche sposato a Pentedattilo, con mia moglie, che non è calabrese e che la prima volta che è stata a Reggio Calabria, tra tutti i luoghi che le ho mostrato, l’ha amato sin da subito. Così abbiamo deciso di coronare lì il nostro sogno”.

Da quanto tempo lavori a questo progetto?

“Io mi occupo di cartoni animati per mestiere. Lavoro in uno studio d’animazione italiano dove realizziamo per lo più cartoni animati per Netflix, Rai, Warner Bros, Prime Video e tanti altri e siccome non ne ho mai abbastanza, quando torno a casa la sera, per la felicità di mia moglie, mi rimetto al computer e mi dedico ai miei progetti individuali. Così, circa due anni e mezzo fa mi sono messo in testa di realizzare un progetto su Pentedattilo, da dedicare a questo magico luogo e alla nostra terra e ho messo in piedi una storia che speriamo possa vedere presto la luce”.

Al momento è stato presentato solo il teaser?

“Sì, solo il teaser. Considera che l’animazione, nonostante ci siano oggi tante tecnologie avanzate, rimane un processo molto lungo. Si può disegnare per settimane e alla fine ritrovarsi tra le mani giusto una manciata di secondi di animazione. Tieni conto che per fare un secondo di animazione ci vogliono in media 24/25 disegni. E poi non è solo il disegno, che poi oggigiorno si usano le tavolette grafiche per disegnare direttamente al computer, ma va strutturata la storia, creati i personaggi, le ambientazioni, gli sfondi dove gli stessi si muovono. Vanno realizzati i vestiti, gli oggetti. Se un personaggio impugna una spada, ad esempio, dobbiamo capire come è fatta per renderla realistica. Va tutto coordinato, insomma, dal punto di vista artistico altrimenti gli elementi possono andare fuori stile”.

Quanto tempo ci vuole per realizzare un cartone animato intero?

“Il cartone viene interamente disegnato e c’è gente che ancora disegna su carta. Ad oggi, si può definire un lavoro prettamente artigianale. E personalmente sono felice di affermarlo perchè si apprezza di più l’arte nel momento in cui c’è l’impronta dell’artista. Ovviamente, poi richiede come background l’esame di ogni oggetto mostrato, i sopralluoghi sul posto dove viene ambientato. Nel caso specifico di Dattilo, io mi sono recato personalmente nel borgo e ho fatto una topografia dei posti, addentrandomi anche nelle parti più abbandonate per consegnare ai miei collaboratori una mappa precisa. Con questo cartone animato volevamo, infatti, rappresentare il borgo nel periodo del suo massimo splendore che abbiamo immaginato potesse essere quello medievale. Per esempio, abbiamo ricostruito il castello e per poterlo rendere verosimile c’è stata la necessità di effettuare il sopralluogo tra i ruderi oggi esistenti.

Come puoi immaginare tutto questo richiede del tempo, tenendo conto che tutti i miei collaboratori, circa una ventina, hanno lavorato nel tempo libero come me, perché le nostre ore quotidiane lavorative le dedichiamo a realizzare i cartoni per le altre emittenti. Se diventasse un lavoro a tempo pieno, con una squadra di una trentina/quarantina di persone, vedrebbe la luce in poco più di un annetto. Ma per diventare un lavoro a tempo pieno, tutti gli artisti coinvolti dovrebbero essere stipendiati e quindi serve qualcuno che investa nel progetto”.

La campagna di crowdfunding?

“Quella in realtà è una cosa che ho fatto più che altro per divulgare il cartone perchè in cambio di una piccola donazione consegnavo un disegno. Non per denigrare il fantastico contributo che tanta gente ha dato al progetto, ma chi entra nella pagina di crowdfunding nota subito che c’è un tetto, perchè ovviamente non potevo pensare di far pesare sulle spalle della gente l’economia di questo lavoro”.

Serve una casa cinematografica che ci creda quindi …

“Sì. In questo periodo mi sto prendendo la briga di inviare ad alcune emittenti Rai, piuttosto che Netflix e altre, la proposta, cercando finanziatori, presentandolo a diversi festival e fiere mercato per far sì che possa essere così allettante da permettere a qualche casa importante di voler investire su un progetto che a sua volta significherebbe investire sul territorio calabrese”.

E le istituzioni?

“La serata della presentazione, il 31 agosto scorso, nella piazza a Pentedattilo, ha visto anche la presenza dell’onorevole Cannizzaro che si è posto in prima persona come disponibile a fare in modo che questo progetto un domani possa vedere la luce, anche portandolo all’attenzione delle istituzioni regionali”.

La tua storia ha dei legami con la tragedia degli Alberti?

“Intanto ci tengo a ringraziare Pasquale Flachi, lo storico di Pentedattilo, che era alla presentazione e che, quando abbiamo iniziato quest’operazione, mi ha raccontato la storia della tragedia.

Da lì siamo partiti, perchè si possono notare infatti alcune somiglianze, ma un pò come fa la Disney che riprende le favole antiche, che finiscono magari in modo brutale, o che comunque contengono tanta violenza, e le trasforma in modo da farle vedere ai bambini, sostanzialmente, anche noi, abbiamo preso questa tragedia e l’abbiamo edulcorata”.

Raccontaci la trama senza spoilerare …

“La storia di Dattilo vuole rappresentare questa caratteristica montagna a forma di mano che nel cartone è una montagna magica che sposa gli abitanti. Perchè dentro al borgo, le coppie che vogliono sposarsi devono andare a toccare un punto preciso di Pentedattilo e nel momento in cui lo fanno trasferiscono energia d’amore che la montagna magica ridona al paese sotto forma di energia vitale, facendo sbocciare i fiori, facendo crescere i frutti, rinvigorendo i corsi d’acqua, insomma mantenendo in vita il paese grazie all’amore. In questo contesto, nasce il nostro protagonista che si chiama Andrea che è innamorato di Francesca la sua migliore amica e che sogna di andare a toccare la montagna magica con lei. Sennonché Francesca è innamorata di Damiano. Quindi è la storia di un amore non corrisposto. E mentre Francesca e Damiano stanno andando a toccare la montagna per sposarsi, Andrea cerca di impedire questo matrimonio, scendendo nelle profondità della montagna, dove viene custodito il cuore magico, il cuore pulsante del paese. Ma così facendo mette a repentaglio la vita di tutti perchè il paese si sostenta proprio grazie a questo. Ora non sveliamo il finale, ma ti posso dire che è una storia a lieto fine. Diciamo solo che Andrea dovrà rimediare all’errore che ha commesso ripristinando lo splendore del borgo di Pentedattilo che è stato rovinato dal suo folle gesto”.

Hai altri progetti? Sulla Calabria, su Reggio?

“Se mi stai chiedendo cosa si potrebbe sognare, ho un cassetto pieno di sogni, però devo fermarmi un attimo. Sono intraprendente e ambizioso e questi due anni e mezzo sono stati un viaggio stupendo che mi ha fatto diventare anche un pò più grande dal punto di vista professionale. Oggi mi sento molto più consapevole rispetto a quando sono partito, però ho capito che tutto pesa sulle mie spalle e la gobba fuoriesce ogni volta che sto un’ora in più al computer. Quindi devo frenare, capire il futuro di questo teaser, quali occhi importanti possono investire sul progetto e cercare di divulgarlo quanto più possibile. Diciamo che per realizzare qualcosa di nuovo passerà un po’ di tempo”.

Nel momento in cui vedrà la luce Dattilo potrà fare da volano per Reggio?

“Questo è l’obiettivo ultimo di tutta l’operazione. Basta pensare che la Disney Pixar con il film “Luca” di Enrico Casarosa ha fatto crescere in maniera esponenziale il turismo alle Cinque Terre in Liguria.

Anche Dattilo potrebbe fare la stessa cosa, creando un indotto turistico vero e proprio anche in termini di merchandising, con la riproduzione dei gadget presenti all’interno del cartone, con installazioni che riprendono momenti del film in grado di creare ancora più fascino.

La gente e soprattutto i bambini che, vedendo Dattilo al cinema, vengono a sapere che il luogo esiste davvero accorrerebbero in massa”.

A proposito di bambini, intenditori di cartoon per eccellenza, hai ricevuto feedback positivi?

“Proprio alla fine della presentazione al borgo, si sono avvicinati alcuni bambini chiedendomi quando uscirà al cinema. E io, come segno di augurio, ho risposto ‘presto’. Altra cosa fantastica, mi si è avvicinata una coppia di turisti chiedendomi in che punto si doveva toccare la montagna per suggellare la propria storia d’amore. Spero un giorno di poter indicare questo posto, magari creato ad arte con una sorta di calco, per far sì che gli innamorati possano congiungere le loro mani sulla magica montagna di Pentedattilo”.

Guarda il Teaser di Dattilo: