A Camini un ponte turistico col Giappone - CULT and Social

A Camini un ponte turistico col Giappone

Le docenti giapponesi della facoltà di International Tourism e Management dell'Università di Tokyo a Camini (RC) per una collaborazione sul turismo umanitario

Da sx: la professoressa Nakabasami, il presidente Zurzolo, il sindaco di Camini Alfarano e il mediatore Haseeb Bukhari

Tra il Giappone e Camini un ponte per il turismo umanitario. Il comune reggino è infatti “un esempio virtuoso di società multiculturale e una dimensione esistenziale dove l’essere umano trova collocazione per una vita in armonia” e dove “i nostri studenti – possono – avere l’opportunità concreta di apprendere buone pratiche di accoglienza e qui immaginiamo un turismo umanitario in grado di dare senso agli spostamenti tra Paesi, allacciando rapporti umani significativi”. E’ quanto hanno sostenuto le professoresse Chieko Nakabasami e Kozue Kashiwazaki della facoltà di International Tourism e Management dell’Università di Tokyo, in visita nelle scorse settimane nel borgo dell’accoglienza, creando un ponte per intensificare rapporti tra luoghi così distanti ma che possono entrare in connessione a partire proprio dalla dimensione umanitaria.

La presenza a Camini delle due docenti giapponesi, ospiti della Eurocoop Jungi Mundu, ha gettato le basi per una futura collaborazione sul piano della didattica e dello sviluppo turistico.

“Questo processo di integrazione, qui così visibile, rappresenta per noi un modello importante, soprattutto in un momento in cui il Giappone sta iniziando ad aprirsi alla dimensione multiculturale” hanno aggiunto le due esperte di turismo internazionale.

La professoressa Nakabasami, in particolare, aveva già visitato il borgo di Camini nel 2018 avendo toccato con mano i notevoli progressi compiuti in termini di sviluppo. Un’evoluzione che “ha ulteriormente rafforzato l’idea che Camini possa offrire agli studenti giapponesi un’esperienza umana e professionale unica, capace di arricchire la loro formazione accademica e la loro comprensione delle dinamiche interculturali”.

Da qui la programmazione per settembre 2025 di un soggiorno-studio a Camini dei loro studenti che, a parere delle due docenti avranno l’opportunità di apprendere non solo come aiutare i migranti ma anche come sviluppare strategie efficaci per attrarre turisti in un contesto di piccola comunità.

La possibilità, inoltre, “di trovarsi in un ambiente che coniuga mare e montagna, immerso in una natura incontaminata, rappresenta un’ulteriore attrattiva che potrebbe fare di Camini una meta ideale per il turismo umanitario, capace di unire l’interesse per la scoperta del territorio alla dimensione sociale e umana” hanno sottolineato le professoresse di Tokyo.

“L’idea di creare un ponte tra il Giappone e Camini per sviluppare un turismo che sia non solo attrattivo dal punto di vista paesaggistico ma anche ricco di significati umanitari, potrebbe portare grandi benefici a entrambe le realtà” hanno concluso annunciando che nei prossimi mesi, con il presidente della Jungi Mundu, Rosario Zurzolo e il suo staff si lavorerà in questa direzione.

“La graditissima visita delle due professoresse giapponesi ci dà l’opportunità di iniziare un percorso che potrebbe, nel tempo, contribuire ad arricchire ancora più la dimensione multiculturale di Camini e, al tempo stesso, a promuovere un turismo consapevole e solidale lungo le coste dello Jonio” ha dichiarato dal canto suo Zurzolo, ringraziando le docenti per la visita e “aspettandole per il prossimo anno insieme ai loro studenti, felici di questa collaborazione”.