Piazza Indipendenza: l’Anassilaos riporta in auge il progetto “Ibico”
In un appello, Giuseppe Diaco, responsabile dell'associazione e collezionista, invita l'amministrazione a ripensare piazza Indipendenza dedicandola al grande lirico greco, il reggino Ibico, recuperando il progetto dello scultore Celestino Petrone
Piazza Indipendenza dedicata a Ibico reggino. Dopo il concerto di fine anno, torna la questione della sistemazione della piazza e Giuseppe Diaco, responsabile dell’associazione culturale Anassilaos e collezionista, lancia un appello, riportando in auge un progetto risalente al 1964, che può dare nuova vita alla storica piazza.
Il progetto del 1964 e la fontana di Piazza Indipendenza
Negli anni ’60, l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria espresse il desiderio di rinnovare la fontana di Piazza Indipendenza, quella stessa fontana che ispirò una delle liriche più irriverenti di Nicola Giunta, intitolata “A funtana i Riggiu” e famosa per la frase finale: “fissa cchiù fissa da funtana ‘i Riggiu!”. L’amministrazione invitò scultori e architetti a presentare bozzetti per il restyling.
Tra le proposte ricevute, si distinse quella dello scultore Celestino Petrone, il quale inviò un progetto agli amministratori e alla stampa il 4 settembre 1964. L’idea era di dedicare la fontana al poeta reggino Ibico, uno dei più grandi lirici greci dell’antichità.
Il bozzetto di Petrone: un omaggio al mito di Ibico
Il progetto di Petrone prevedeva, al centro della fontana, un cerchio in mosaico con elementi greci, da cui si sarebbe elevato un intreccio di ali di gru. Questo particolare richiamava il mito della morte di Ibico, tramandato da Plutarco. Secondo la leggenda, il poeta, ferito a morte dai ladri vicino a Corinto, invocò le gru affinché vendicassero la sua morte. I ladri, giunti a Corinto, furono scoperti quando uno di loro, vedendo le gru sopra il teatro, esclamò: “Guardate, i vendicatori di Ibico!”. Le loro parole li tradirono, portando alla giustizia.
Petrone descrisse l’opera come un simbolo altamente rappresentativo per l’intera comunità reggina. Tuttavia, il progetto non vide mai la luce e al suo posto fu costruita una fontana priva di storia e significato.
Ibico e il ricordo nella città di Reggio Calabria
Oggi, di Ibico, del resto, rimangono poche testimonianze nella sua città natale. Tra queste, spiccano il monumento sul lungomare Falcomatà, realizzato dallo scultore Michele Guerrisi, e una targa commemorativa sul Corso Vittorio Emanuele III. Quest’ultima ricorda la ballata “Le gru di Ibico” (Die Kraniche des Ibykus), composta nel 1797 dal poeta tedesco Friedrich Schiller e pubblicata nel Musen-Almanach del 1798.
Una nuova opportunità per Piazza Indipendenza
Secondo Giuseppe Diaco, sarebbe opportuno rivalutare l’antico progetto di Petrone, considerando anche la vicinanza di Piazza Indipendenza al Museo Archeologico. Quest’ultimo custodisce inestimabili opere dell’antica civiltà greca, testimonianze della storia e dell’identità reggina. Recuperare il progetto significherebbe restituire alla piazza un valore artistico e culturale di grande rilievo, rafforzando il legame con le radici storiche della città.