“22.995 giorni e oltre sullo Stretto”, la mostra di Pasquale Marino

Oggi l’inaugurazione della mostra di pittura dell’artista reggino Pasquale Marino al teatro Vittorio Emanuele di Messina

Sarà inaugurata oggi alle 18:00 la mostra di pittura “22.995 giorni e oltre sullo Stretto” dell’artista reggino e messinese d’adozione Pasquale Marino, presso il teatro Vittorio Emanuele di Messina.

L’arte di Marino

L’arte di Pasquale Marino travalica qualsiasi definizione di categoria o di stile, si legge nella nota stampa della mostra, “la si può considerare una sorta di palinsesto visivo, dal quale emerge un costrutto formale di volta in volta diversificato, ma sempre misurato attraverso una evidente sapienza dei mezzi espressivi, conseguita grazie alla lezione di importanti maestri, e direi rinvigorita nel corso degli anni dalla sua naturale attitudine creativa”.

Un universo poetico, dunque, “che tiene fede a un assunto imprescindibile, quello di rispondere alla propria sfera coscienziale in dialogo con la realtà circostante, ora espressa nelle ambientazioni urbane con tutte le contraddizioni e le violenze della modernità, o nelle immagini pervadenti brandelli di muri segnati dal tempo, o nelle visioni epifaniche della natura, di cui l’artista tende a cogliere l’aspetto più lirico e magico”.

La pittura di Marino “si percepisce come luogo fisico, un campo di forze dentro il quale si svela il pensiero, la complessa ricerca di una relazione col mondo, trasfigurata dentro trame luminose e accensioni cromatiche di chiara matrice mediterranea, che si riflettono e intessono la struttura dei piani spaziali del quadro, e da cui si aprono squarci figurali di natura, risolti in giochi riflessi, apparizioni improvvise come incanti di paradiso, evocanti, oltremodo, il luogo dove il maestro vive e lavora, affacciato sullo Stretto”.

Lungo il percorso artistico del pittore reggino, che dalle prime esperienze figurative approda a nuovi racconti visivi, “le cui partiture si rivelano per tramite di sintesi figurali dentro spaziature geometriche intessute di luce, permeate di colori timbrici e tonali. Una pittura che l’artista sperimenta senza sosta, pervenendo a soluzioni raffinate, pervase di magica leggerezza per la qualità del tratto pittorico, e nelle quali, in alcuni casi, coesistono in dialogo figurazione e astrazione. Egli concepisce con grande libertà espressiva le sue visioni senza costringerle dentro limiti precostituiti, ma tenendo fede a uno statuto pittorico di grande equilibrio e ricercata bellezza”.

22.995 giorni e oltre sullo Stretto

22.995 giorni di arte autentica, di una vita artistica e poetica di ricerca rivelata attraverso la bellezza, prosegue la nota stampa “che il maestro recupera anche negli anfratti più inaspettati, fra i muri del suo giardino dove germoglia improvvisa una pianta, fra oggetti di scarto, lamiere di ferro, pezzi di legno o di pietra, con i quali costruisce installazioni e sculture che disvelano immagini sognate, metafisiche, o fra i pennelli e le tele del suo studio, la fucina dove tutto prende forma, e dove le idee e le percezioni si tramutano in visioni di resistente bellezza che custodiscono il respiro della natura e i pensieri dell’artista”.

Le opere in mostra appartengono quasi tutte alla recente produzione di Marino e sono emblematiche di una costante ricerca sul tema della natura.  Si tratta di un variegato corpus di paesaggi, spesso osservati oltre il limite di una finestra, o specchiati sui vetri di un’automobile, oppure declinati in vere e proprie vedute. Lo Stretto, in particolare, si rivela nella magia dei rapporti tonali come scenario naturale di nostalgica bellezza, luogo evocativo, spazio personale, transitando da immagine visiva a immagine mentale, metafora di un “attraversamento” esistenziale, dove le idee sembrano fluire insieme alle correnti marine, dove la coscienza interiore e l’immaginario creativo s’incontrano, generando continuamente nuove suggestioni.

“22.995 giorni e oltre sullo Stretto – conclude la nota – di un’arte che misura la ricerca dell’infinito”.

Il vernissage

A partire dalle 18:00, il vernissage si svolgerà alla presenza dei vertici del teatro, sovrintendente Gianfranco Scoglio, presidente Orazio Miloro e direttore artistico Giuseppe La Motta, con la presentazione della professoressa Roberta Filardi.

La mostra sarà visitabile fino al 6 gennaio 2025 tutti i giorni tranne il lunedì.

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